BASILICA DI SAN PIETRO SANTA MESSA PER LA CONCLUSIONE DEL SINODO DEI VESCOVI
Domenica 30 giugno 2024
Colore liturgico: Verde
Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
La liturgia di questa domenica, al centro dell’anno solare, ci offre una riflessione potente sul dono della vita, promessa di eternità: «Dio non ha creato la morte, non gode per la rovina dei viventi. Le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte; la giustizia è immortale. Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità, a immagine della propria natura, ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo» (I lettura, Sapienza 1-2). Quanto dovremmo ricordarci di queste parole! Quando sembra che non ci sia via di uscita, quando combattiamo contro la malattia, quando la morte bussa alla nostra casa, quando siamo tentati di accusare Dio delle cose che non vanno, quando un torto subito ci induce a diffidare delle persone, anche di quelle più vicine e legate a noi da uno speciale vincolo di amore, dobbiamo tornare alla verità centrale della fede: Dio ci ha creati per la vita che non finisce! Egli è amore, non gioisce del male di nessuno e ogni creatura, sulla terra, è un dono di salvezza! C’è una grande benedizione su ogni vivente e specialmente su ogni uomo, fatto a immagine di Dio, amato fin dal principio, nonostante i suoi peccati, pensato per l’eternità, redento dal sangue del Cristo!

Dal Vangelo secondo Marco – Mc 5, 21-43
“In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: “La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva”. Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: “Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata”. E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: “Chi ha toccato le mie vesti?”. I suoi discepoli gli dissero: “Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?””. Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male”.
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: “Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?”. Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: “Non temere, soltanto abbi fede!”. E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: “Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme”. E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: “Talità kum”, che significa: “Fanciulla, io ti dico: alzati!”. E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare”.
 
Il santo sacrificio che abbiamo offerto e ricevuto, o Signore, sia per noi principio di vita nuova, perché, uniti a te nell’amore, portiamo frutti che rimangano per sempre.
IL PENSIERO DELLA DOMENICA: “Nulla può rendere la ragione più giusta del distacco di coloro che la offrono, perché la verità, spesso, soffre più per il calore dei suoi difensori che per le argomentazioni dei suoi oppositori”. (Wiliam Penn, politico e teologo).
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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