Il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, lunedì 19 agosto 2024, ha firmato un “decreto presidenziale” che consente a cittadini stranieri (e apolidi), in primis ai giovani, di ottenere la residenza in Russia senza condizioni e senza nemmeno conoscere la lingua e la storia del Paese. Necessita solo condividere i tradizionali valori russi in campo morale e spirituale.
La norma si propone come fatto prioritario quello di fornire un “supporto umanitario” a chi non condivide, non accetta e non vuole essere succube dell’ideologica neo-liberale e distruttiva tipica degli Stati Occidentali.
Per la cronaca ricordiamo che tale “decreto” nasce e prede forma a seguito della proposta di una ragazza italiana, Irene Cecchini, studente in una università della città, avanzata in un forum pubblico a Mosca.
Una breve parentesi: Irene Cecchini è la studentessa di 22 anni, protagonista del dialogo con il presidente Vladimir Putin. Originaria di Milano, e cresciuta nel piccolo comune di Corno Giovine nella provincia di Lodi, si è trasferita a Mosca subito dopo la maturità per frequentare l’Istituto statale per le relazioni internazionali (Mgimo). La sua dichiarazione: “Il mio sogno è avere la cittadinanza russa. L’ho detto anche al presidente Putin, che sono pronta ad aiutarlo per costruire il progetto di ristrutturazione del sistema d’immigrazione per chi vuole restare a vivere in Russia e non ha un visto lavorativo o di studio”.
Naturalmente l’opposizione, che ancora non è entrata nel merito specifico di tale “decreto” si sta ponendo delle domande più o meno legittime.
Vediamole insieme: di quali valori parla il Presidente Putin? Forse dal fatto che ha deciso di privare la Russia del diritto di parola? O perché ha condannato a 7 anni di reclusione una giovane attivista di San Pietroburgo in quanto incollava biglietti con frasi pacifiste ai cartellini indicanti i prezzi dei prodotti in un supermercato? O perché ha fatto morire in un carcere il proprio principale oppositore? O per l’invasione dell’Ucraina? O perché ha trasformato la Russia da Stato autoritario a Dittatura personale? O dall’esilio di una buona parte della classe intellettuale che tanto predica senza nulla fare?
Forse Putin ha condannato in parte i principi “neo-liberali” ma ha difeso e difende “strenuamente” il popolo Russo, che, al di là di quanto scrivono giornalisti di parte e occidentalisti, che ci vogliono far credere che la Russia di oggi è la morte del pensiero e della dignità umana, sono legati al loro Presidente!
Se avete dubbi in merito, fate una gita a San Pietroburgo, a Mosca o a Samara per respirare l’aria di questo Paese e vi ricrederete molto su quanto viene presentato nel quotidiano dai delatori della verità!
Nonostante questo, nella UE, comandata dalla “democratica” sinistra, di fronte alle ambasciate e ai consolati russi si formano code di giovani interessati ad avere adeguate informazioni per un possibile trasferimento.

A cura di Pier Luigi Cognoli – Foto ImagoEconomica