Non gradita la vittoria di Nemo, con la sua canzone “The Code” all’Eurovision Song Contest 2024, al Generale Vannacci che ha semplicemente affermato: “Il mondo al contrario, è sempre più nauseante”, con palese riferimento alle sue (e non solo) convinzioni sul “gender fluid” che tra l’altro ha primeggiato sul palco svedese nelle tre serate della kermesse musicale.
Il Senatore e Vicepremier Matteo Salvini, in occasione della presentazione del suo nuovo libro “Controvento” a Udine, in merito al Festival Europeo, ha sottolineato : “Non so se ieri sera qualcuno ha visto la finale dell’Eurovision”, “Ho letto che ha vinto questo vincitore, ma non si può dire ‘questo’, che non si ritiene né lui né lei, si ritiene non binario, non si riconosce nel considerarsi uomo-donna. Non si può dire ha vinto lui o ha vinto lei, perché altrimenti sei rovinato. Da quanto ho capito bisogna dire – ha vinto loro – è una moltitudine. Io sono un liberale, uno può sentirsi come vuole, anche un albero, basta che questo non entri nella vita di tutto il resto del mondo che si sente lui e lei, e quindi che il sentirsi di un’estrema minoranza non condizioni la vita della maggioranza, per cui non si può dire mamma o papà“.
Rileggiamo la dichiarazione del “vincitore” svizzero: “Spero che con questa vittoria ci sia più empatia e comprensione reciproca. Dobbiamo parlare l’uno con l’altro e spero che stasera possa essere un modo per ricordarcelo. Sono semplicemente grato per questa esperienza e per tutti gli amici che ho conosciuto lungo questo percorso. Questa è stata una delle rappresentazioni più queer che abbiamo visto all’Eurovision ed è stato fantastico”.
Per la cronaca ricordiamo che Nemo Mettler, 24 anni, è nato a Bienne (cantone di Berna – Svizzera), ha studiato musica e suona violino, pianoforte e batteria. Sul palco della Malmö Arena, in occasione dell’ Eurovision Song Contest 2024, si è esibito con la sua canzone “The Code” un vero inno alla libertà di genere in cui evidenzia la sua scelta personale parlando di un percorso iniziato con la consapevolezza di non essere né uomo né donna e per trovare sé stesso vivendo un processo lungo e spesso difficile, ma premiante in quanto alla fine ha scoperto che non c’è nulla di meglio della libertà che ha guadagnato rendendosi conto di essere “non binario“.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica