Oggi è stato pubblicato un articolo da “REUTERS” (Agenzia di stampa britannica facente parte del gruppo Reuters Group plc con sede a Londra) tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi, che ritengo interessante porre all’attenzione dei lettori.
Sebbene venga sempre detto e ridetto che la UE è composta da Paesi Membri uniti per fini comuni ecco che la “ex grande Germania” tenta di bloccare un’operazione di rilievo nel segmento “finanziario”, ovvero impedire una possibile acquisizione della Commerzbank, una delle maggiori banche nazionali, da parte della rivale italiana Unicredit. Tale fatto però sta creando una serie di problemi tra i due Stati  e con le autorità di regolamentazione europee.
Da non dimenticare che la Commerzbank è partecipata dallo Stato tedesco e l’acquisito di una sua “importante” quota porterebbe a breve ad una “fusione” tra i due Istituti.
Il timore nascente da tale fatto è dovuto ad una riflessione mirata sulle differenze di “indebitamento” dei due Stati e quello dell’Italia è ben superiore a quello della Germania. Inoltre è risaputo che Unicredit detiene decine di miliardi di euro in titoli di Stato italiani e, in caso di una crisi del debito italiano, a pagare sarebbe la Germania.
Alcuni esponenti del Governo tedesco auspicano in una revisione normativa da parte dell’autorità di vigilanza nazionale “BaFin” e stanno pressando l’Autorità di regolamentazione affinché si opponga a tale accordo.
Pertanto la “BaFin” è al lavoro per stabilire con equità se UniCredit possa o meno proporsi per tentare di acquisire il controllo di Commerzbank, passando con tale operazione dal 9,9% al 30%. del Capitale della stessa.
L’organismo di controllo, completata l’analisi in corso, presenterà la sua relazione alla Banca Centrale Europea, a cui compete la decisione finale ottenuta da una serie di criteri valutativi quali la solidità finanziaria dell’acquirente e la reputazione dei manager.
Così, mentre il Governo Italiano, con le dovute cautele, ritiene possibile tale operazione, il Governo Tedesco spera che la stessa venga ostacolata o ritardata da parte della BCE.
Vedremo tra breve se tale acquisizione avrà esito positivo o meno.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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