LUIGI BRUGNARO SINDACO DI VENEZIA

Si va avanti, proseguirà il nostro lavoro“: è questa l’indicazione data dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, agli esponenti della maggioranza comunale di centrodestra, convocati per un vertice stamani nella sede municipale di Mestre, il giorno dopo il blitz della Guardia di Finanza.

Nel pomeriggio è invece prevista a Venezia la riunione del Consiglio comunale a cui però, secondo quanto si è appreso, non prenderà parte il primo cittadino, in quanto c’era già un ordine del giorno predefinito.

Ieri, 16 luglio, sette persone sono finite ai domiciliari, due in carcere e in 18 hanno scoperto di essere indagate in una maxi inchiesta per corruzione, legata alla vendita di aree pubbliche e di palazzi comunali. Tra queste anche il sindaco Brugnaro.

Arrestato invece l’assessore comunale alla Mobilità Renato Boraso. Brugnaro si è detto “esterrefatto” e giura di aver “sempre fatto gli interessi della città”. La vicenda che lo tocca in prima persona riguarda le trattative per la vendita dell’area dei Pili, zona che aveva comprato prima di essere eletto, all’imprenditore Chiat Kwong Ching, di Singapore.

In più, un immobile comunale sarebbe stato venduto a 4 milioni meno del valore, secondo gli inquirenti “per facilitare l’affare”. Il suo difensore, Alessandro Rampinelli, dice: “Non capiamo perché Luigi Brugnaro sia indagato, non ci sono state perquisizioni e sequestri, abbiamo ricevuto solo una pagina e mezza di avviso di garanzia e come da procedura non ci è stata consegnata alcuna altra carta“.

La bufera, per proporzioni, è seconda solo all’inchiesta sugli appalti del Mose, che 10 anni fece scattare 35 arresti.

Il Direttore editoriale – Foto ImagoEconomica 

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui