Il calcio italiano sta per affrontare una fase di trasformazione con proposte innovative destinate a ottimizzare il gioco e migliorare l’esperienza di tutti gli attori coinvolti. I dati sul tempo effettivo del campionato appena terminato hanno convinto la Federazione Italiana Gioco Calcio a muoversi con decisione verso una radicale modifica.
Le statistiche dello scorso campionato hanno segnalato che due squadre, particolarmente portate a perdere tempo, di fatto hanno giocato due partite in meno rispetto alla media totale. Anche in quest’avvio in serie A ci sono state gare da quarantasette minuti reali. Ecco perché il presidente della Figc ha scritto all’International Football Association Board per offrire la disponibilità dell’Italia a sperimentare il tempo effettivo nei campionati giovanili e dilettanti. Lo scopo è dare un contributo fattivo e rendere il gioco sempre più attrattivo soprattutto per i ragazzi.
Non è la prima volta che la Figc fa da apripista. È già successo nel 2016 con il Var. Una modifica voluta fortemente dalla Fifa. L’International Board risponderà a breve. Non è detto che le proposte saranno accolte, ma si tratta di un passo fondamentale per iniziare a sollevare questo tema. Nel caso di approvazione il test potrebbe partire già dalla prossima stagione. La Fgic ha suggerito all’Ifab di provare anche il “challenge”, per consentire a capitani e allenatori di chiamare il Var (come già avviene nel basket e in via sperimentale nel calcio a 5) e introdurre una forma di comunicazione tecnologica tra allenatore e capitano negli stadi dove distanze e decibel rendono difficile il trasferimento delle indicazioni dalla panchina al campo (ad esempio al Diego Armando Maradona di Napoli).
Inoltre potrebbe essere provata in serie C una sanzione, già allo studio in altri campionati, per punire la perdita di tempo del portiere. La penalità si renderebbe concreta non con un calcio da fermo indiretto in area, ma con una rimessa laterale all’altezza del dischetto del rigore. Un’altra proposta avanzata dalla Federazione è di permettere agli arbitri di spiegare le motivazioni delle loro decisioni al pubblico, utilizzando un microfono durante le partite. Questa iniziativa mira a creare un legame migliore tra il pubblico e gli arbitri, spesso visti come figure scorrette o poco lineari.
La Figc sostiene che una maggiore trasparenza sulle decisioni arbitrali potrebbe contribuire ad aumentare la fiducia dei tifosi nei confronti del complesso mondo del calcio.
Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto ImagoEconomica