Il giudice monocratico del Tribunale di Ancona, Francesca Pizii, nel pomeriggio di lunedì 17 giugno ha assolto i 9 “presunti colpevoli” dall’accusa di omicidio plurimo colposo e disastro colposo, per la strage di Corinaldo (AN) perpetratasi all’interno della discoteca “Lanterna azzurra” la notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 dove 6 persone, 5 ragazzi e 1 mamma persero la vita.
Più che ovvia l’ira dei parenti delle vittime che hanno affermato: “Uccisi un’altra volta”.
Fazio Fabini, il padre di Emma, una ragazzina che perso la vita nella discoteca, ha sottolineato: “È stata un’ulteriore uccisione dei nostri figli, lo Stato si deve vergognare“.
Francesco Vitali, il fratello d benedetta, aggiunge: “Tirare fuori le parole oggi è più difficile rispetto a quando se ne è andata mia sorella perché l’hanno uccisa un’altra volta, speravo che tutto quello che ho sentito durante le udienze fosse terminato invece oggi è stata la ciliegina sulla torta“.
Paolo Curi, il marito di Eleonora Girolimini, la mamma 39nne morta nella strage, ha dichiarato: “Giustizia non è stata fatta. Lo so che è brutto da dire, ma certe persone restano scomode da condannare, forse anche questo potrebbe aver inciso. Io sono rimasto da solo con quattro figli, mi hanno cambiato la vita, loro se la cavano così. Alla fine le persone più deboli ci rimettono sempre“.
Il verdetto del Giudice Francesca Pizii riguarda le presunte carenze nella gestione della sicurezza. I 9 imputati, dei quali sei membri della Commissione di vigilanza di pubblico spettacolo, due tecnici e un socio della Magic Srl, la società che gestiva la discoteca, e il gestore della “Lanterna Azzurra”, Quinto Cecchini, sono stati assolti con formula piena dopo un processo durato circa 2 anni e mezzo. Da tenere conto che la Cassazione nel dicembre 2022 aveva confermato condanne fino a 12 anni e mezzo nei confronti dei responsabili della strage, la cosiddetta “gang dello spray al peperoncino”, specializzata in furti e rapine. Mentre per i reati minori che riguardavano l’ex sindaco Matteo Princi, Francesco Gallo dell’Asur, il perito elettronico Massimiliano Bruni, Stefano Martelli della Polizia Locale e Massimo Manna, responsabile dello Sportello unico per le attività produttive, sono stati condannati a 1 anno, il vigile del fuoco Rodolfo Milani a 1 anno e 2 mesi, l’ingegnere Francesco Tarsi a 4 mesi ma tutte le pene sono state sospese! L’imputato Rodolfo Milani, componente della commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo e rappresentante del comando provinciale dei vigili del fuoco, ha affermato: “È una tragedia che ha colpito tutti, anche noi. Non abbiamo mai parlato, ma il dispiacere è sempre stato tanto grande. La ricerca della verità è una cosa giusta da fare, oggi si è conclusa una fase, rimane il dispiacere per quei ragazzi“.
Per la cronaca ricordiamo i fatti: “La notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, la discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo era piena di ragazzi che attendevano l’esibizione del rapper Sfera Ebbasta. A un certo punto, venne spruzzato lo spray al peperoncino sulla folla, circostanza che scatenò il panico tra i presenti. Durante la fuga crollarono le balaustre e sei persone morirono travolte. A perdere la vita furono Emma Fabini, Asia Nasoni, Mattia Orlandi, Daniele Pongetti, Benedetta Vitali e una mamma di 39 anni, Eleonora Girolimini, che aveva accompagnato una suo figlio al concerto“.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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