A seguito del famigerato e inutile sciopero generale proposto dal Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, e ridotto da otto a quattro ore nel settore dei trasporti grazie precettazione disposta dal Ministero dei Trasporti, Matteo Salvini, eccolo pronto a tornare in piazza con ben 15 “Scioperi” nel corrente mese di dicembre. Vuole a tutti i costi negarci anche la gioia del Natale, ma questo non glielo consentiremo!
Il Vicepremier Salvini ha anticipato: “Sono soddisfatto di aver garantito il diritto a viaggiare con i mezzi pubblici a milioni di italiani”. Si contano già 15 scioperi proclamati, fra cui uno generale fissato il 13 (guarda caso un altro venerdì) a pochi giorni dal Natale. Sono pronto a intervenire ancora, per aiutare i cittadini“. Nel suo discorso ha poi evidenziato la diversità dei dati comunicati dai Sindacalisti, che inneggiavano brindando ad una partecipazione di ben 500.000 persone il 43 piazze italiane con una adesione del 70% (forse la matematica non è il loro forte!) sottolineando: “I sindacati possono decidere che è domenica. Ma è venerdì, non è domenica. Arrivano le cifre, scuola per scuola, ufficio postale per ufficio postale. Se le poste hanno aderito al 4%, se i numeri delle scuole danno le adesioni del 5%, evidentemente c’è gente che ha scioperato ed è liberissima di farlo, ma la stragrande maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici oggi ha fatto una scelta diversa. Io rispetto chi era in piazza, che erano, stando ai loro dati, 500mila persone. Come rispetto anche gli altri 50 milioni di italiani che non hanno aderito“.
Riporto anche la dichiarazione fatta del deputato di FdI, Giovanni Donzelli, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera in merito alla “rivolta sociale di Landini: “Più che la svolta autoritaria del governo, come si gridava sempre ieri dalle piazze dello sciopero, vedo la svolta minoritaria del sindacato. Nella scuola alle 17 di ieri l’adesione allo sciopero non arrivava al 6%. E questo è soltanto un esempio. Se invece di difendere gli interessi veri dei lavoratori ci si butta sulla politica poi i lavoratori ti girano le spalle“.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica
(fonte: Il Giornale)