Eppure questo paese Italia ormai svenduto ai cinesi per scelte scellerate di una politica di sinistra che negli ultimi venti anni è stato come un colabrodo senza cappone, oggi con un governo di centro-destra dove le regole dovrebbero essere al primo posto per la tutela dei suoi concittadini non sta certo facendo meglio sotto l’aspetto della sicurezza. Ieri Roberto Baggio è stato aggredito da una banda di malviventi che andrebbero imprigionati a vita con le catene come fanno in altri stati, come accaduto alla Salis in Turchia.

Tutto ciò in Italia non succede per la debolezza che i governi, lo Stato riservano al perdono o alla possibilità che i delinquenti possono essere liberi fino al terzo grado di giudizio. Una idiozia gravida quando siamo davanti a puri casi come questi che devono essere perseguiti con la certezza della pena e senza sconto.

BAGGIO E IL SUO MESSAGGIO DI RINGRAZIAMENTO / E’ il messaggio diffuso dall’ex Divin Codino ai fan, dopo la violenta aggressione in casa: “Innazitutto desideriamo, io e la mia famiglia, ringraziare tutti per il grande affetto ricevuto. Davvero grazie“. Sono le prime parole che Roberto Baggio ha rilasciato all’ANSA tramite il suo storico manager, Vittorio Petrone: “In simili circostanze – prosegue Baggio – può accadere di tutto, e per fortuna la violenza subita ha generato solo alcuni punti di sutura alla mia persona,lividi e molto spavento. Ora rimane da superare la paura“, conclude.

La vicenda – 
Roberto Baggio e la sua famiglia sono stati vittime di una rapina in casa ieri sera mentre guardavano la partita Italia-Spagna in tv. L’ex calciatore, nativo di Caldogno (Vicenza), da circa 15 anni si è stabilito nella sua tenuta agricola, che si trova su una collina che sovrasta Altavilla Vicentina. La villa è isolata ed è al centro di un grande appezzamento di campagna e boschi. Roberto Baggio ci vive con la moglie Andreina e i suoi tre figli.

Questo ennesimo atto di violenza che va condannato in tutte le piazze d’Italia, deve essere veramente l’inizio di attuare condanne severissime, i delinquenti così afferrati non possono avere pentimento e per tanto vanno rinchiusi in carceri di sicurezza senza la possibilità di sconti.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto ImagoEconomica 

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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