Il fatto è accaduto a Milano lo scorso gennaio, quando UNA “ragazza invalida” di 23 anni si è presentata regolarmente al lavoro e ha chiesto al titolare dell’azienda se poteva predisporre il suo contratto, visto che da settembre lavorava in “nero” e se poteva pagarla, visto che il bonifico previsto per la fine di dicembre ancora non le era stato accreditato.
A tale richiesta, dopo essere stata più volte offesa, con parole spregevoli che per educazione non ritengo dover riportare, è stata schiaffeggiata e buttata a terra e poi trascinata per i capelli fuori dall’ufficio direzionale.
L’aggressione si è protratta per alcuni minuti, e alla presenza di altre tre ragazze. Una di loro ha chiamato il 118, prontamente intervenuto.
Al Nosocomio hanno accertato la gravità delle percosse subite “tumefazione ed ecchimosi peri orbitaria sinistra, lieve emorragia congiuntivale, tumefazione labbro superiore con escoriazioni, lieve tumefazione occhio sinistro con ecchimosi superficiali” con una prognosi di 10 giorni.
Il giorno seguente la vittima ha denunciato il datore di lavoro ai Carabinieri, che stanno procedendo alle verifiche di rito.
Per la cronaca la giovane era stata contattata su LinkedIn dalla “New Home Solution Srl” nell’agosto 2023. A seguito del colloquio: dopo il colloquio, in cui ha informato il titolare della sua invalidità, soffre di Epilessia Criptogenica focale, Sondrome di sjogre primaria sistemica e pertanto rientra nella fascia protetta prevista dalla legge 68/99, è stata assunta, ma non con regolare contratto come convenuto ma in “nero” per il mese di settembre, cosa che si protrae anche in ottobre e novembre, considerati come mesi di prova e terminati viene licenziata con la motivazione che non era in grado di fare correttamente il lavoro assegnatole e il giorno seguente subito ripresa per il mese di dicembre viste le esigenze aziendali.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica