Il Fatti al Comune di Pesaro, escono scuse non richieste che sono accuse manifeste.

Continuano le perquisizioni della Guardia di Finanza e della Polizia nel comune di Pesaro. Ieri è stata la volta del Vice Sindaco, Daniele Vimini, ancora Assessore alla Cultura dopo esserlo stato con il televisivo Matteo Ricci.

Il Vicesindaco Vimini ha dovuto spalancare le porte di casa sua,alle 7,30 del mattino, ai finanzieri e poliziotti muniti di decreto di perquisizione da parte della procura di Pesaro. Come si è detto l’indagine riguarda gli affidamenti dati “alla carlona”, per 600 mila euro, in tre anni, alle associazioni, senza fini di lucro, “Opera Maestra” e “ Stella Polare” di Stefano Esposito.

Gli inquirenti hanno copiato i dati del cellulare dell’Assessore, il portatile ed il tablet di casa. Poi alle 9 si sono recati, con l’Assessore Vimini, in Comune nell’ufficio dello stesso e vi sono rimasti per 8 ore e ne hanno  copiato file e clonato il computer. L’Assessore al momento non risulta indagato, ma persona informata dei fatti.

In sostanza gli inquirenti vogliono sapere perché, l’Assessorato alla Cultura, domandava sponsorizzazioni o meglio contributi in denaro ad aziende private, banche ecc.. chiedendo a queste di inviare i soldi sul conto corrente dell’Associazione “ Opera Maestra”. Nello specifico e ad esempio, il Presidente di Riviera Banca riceveva dall’amministrazione comunale di Pesaro una richiesta formale di contributo. Una volta che il contributo veniva accordato e deliberato dalla banca veniva poi fatturato ed incassato da “Opera Maestra”. A tale proposito c’è una lettera firmata dall’ex Sindaco Matteo Ricci di questo tenore: “Gentile Presidente, ci permettiamo di richiedere una compartecipazione economica complessiva non inferiore a 40 mila euro”. Più che una richiesta potrebbe sembrare un ordine dall’alto … ma tralasciamo.

Presumibilmente, gli inquirenti, cercano le tracce di chi all’interno del Comune ha indirizzato gli sponsor: banche, aziende a pagare i contributi alla ormai tristemente “celebre” Opera Maestra per le varie manifestazioni culturali. Contributi che, per altro, non venivano dalla stessa rendicontati. Non per nulla, l’Assessore Vimini in un intervista, di un quotidiano locale, dice che per il futuro “provvederanno ad effettuare maggiori controlli”. Questa affermazione, però, ha il chiaro significato, che prima dei gravi fatti sotto inchiesta, al Comune chi doveva controllare, Assessore e non Assessore, non avrebbe mai controllato. Come a dire che,ben 600 mila euro, erano spariti senza che Vimini e colleghi avessero esercitato il loro controllo dovuto! E, per fino, si scusano lasciando intendere come dicevano i latini che “ una scusa non richiesta è un’accusa manifesta”.

A cura di Francesca Brugnettini  – Foto ImagoEconomica 

 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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