Sono già trascorsi 5, ben 5 lunghi anni, dalla tragedia del “Ponte Morandi”!
La politica parla, la Magistratura indaga ma i risultati dove sono?
La Premier Meloni ha dichiarato: “Sono tante le domande poste da quella tragedia che sono ancora rimaste senza risposta. La rabbia, il dolore, la sete di giustizia dei familiari delle vittime sono sentimenti sacrosanti e che meritano tutto il nostro rispetto. Le 43 vittime, la sofferenza dei loro cari e i disagi degli sfollati rimarranno per sempre impressi nella nostra memoria. Così come non dimenticheremo mai l’eroismo dei soccorritori e l’impegno senza sosta dei tantissimi che, in quelle ore e in quei giorni drammatici, diedero testimonianza di quanto gli italiani sappiano donarsi al prossimo. A chi il 14 agosto 2018 ha perso un figlio, un genitore, un caro – tutto -, rinnoviamo oggi le doverose scuse dello Stato per ciò che è successo, pur consapevoli che nessuna parola sarà mai sufficiente a lenire la sofferenza e placare il desiderio di giustizia”.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aggiunto: “Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia. Il crollo del Ponte Morandi a Genova ha rappresentato un drammatico appello alle responsabilità di quanti sono incaricati di attendere a un pubblico servizio, sia di coloro che provvedono, sul terreno, alla erogazione agli utenti, sia di chi deve provvedere alla verifica delle indispensabili condizioni di sicurezza. Nel quinto anniversario del crollo, con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile. Una vicenda che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con ‘imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell’Italia. Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini. Con il sostegno del Paese intero Genova ha saputo mettere in campo una grande reazione civile, che è divenuta, forza ricostruttiva. Il nuovo Ponte San Giorgio ha saputo essere un simbolo di ripartenza e di efficace collaborazione tra istituzioni ed espressioni della società. Un risultato importante che dimostra ancora una volta come l`Italia sappia affrontare le sfide ad affrontare le sfide più difficili dando il meglio di sé nell’unità.”
Il Senatore Matteo Salvini sottolinea: “Il 14 agosto di cinque anni fa l’Italia si fermò e tutti lo ricordiamo ancora con sconcerto, tristezza e commozione. Il crollo del Ponte Morandi è una delle più grandi tragedie della nostra storia recente: 43 vittime, centinaia di sfollati, una comunità atterrita. Il grande sforzo che, dopo il disastro, unì tutte le forze del Paese per ricostruire a tempo record il ponte, superando divisioni, lentezze e ostacoli burocratici è stato premiante. Una straordinaria opera infrastrutturale che ha dimostrato la capacità di reazione dei genovesi e di tutto il Paese, l’ingegno italiano e le sue potenzialità di rinascita.”
Anche Giuseppe Conte, Leader del M5S, ritiene doveroso esprimere il suo pensiero: “Cinque anni, tanti ne sono passati da quel drammatico 14 agosto 2018. Il dolore per la tragedia del ponte Morandi, che poteva e doveva essere evitata, non si attenua con il passare del tempo. Nell’attesa che venga fatta piena giustizia sull’accaduto, il nostro pensiero va alle 43 persone che non ci sono più e ai loro cari.”
Una cosa va ricordata!
Quando l’impressione della maggioranza deplora il “non fatto” subentra un pensiero: Il perdono è di Dio, la vendetta è degli uomini!
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica