25 giugno 2024 –la città di Pescara è sconvolta, terrorizzata, avvilita dopo l’efferato omicidio del 17nne Thomas Luciani, accoltellato vergognosamente da due coetanei per un “piccolo debito” poco più di 200 euro, per qualche bustina di droga!
Un dolore immenso ha coinvolto le persone a lui vicine!
La nonna ha detto: “Non si può uccidere un ragazzino così. Era mingherlino, piccolino. Era un ragazzo d’oro. Aveva i grilli che hanno tutti i ragazzi di questa età. Non era un drogato e non era un tossico. Aveva tre anni e mezzo quando l’ho preso. L’ho cresciuto io, sono stata la mamma”. Quando le è stato chiesto se la mamma presenzierà al funerale ha risposto: “Mi chiedete una cosa impossibile, non vuole vedere suo figlio in una bara. Ha concluso, relativamente all’assassino del nipote: “Tanto la giustizia prima o poi viene a galla. Spero”. (e speriamo sia così, visto che già tra i media e gli psicologi si parla di assistenza, di affiancamento, di linee guida, tutti palliativi di comodo per evitare condanne pesanti ma giuste.)
Intanto a Pescara sono molte le persone che si recano al parco Bande Powell, il luogo in cui Thomas è stato accoltellato, ucciso per deporre un fiore e lasciare un pensiero a ricordo di tale tragedia!
Nei tanti messaggi di cordoglio si legge. “Da questo momento tutti torneranno a vivere la propria vita normalmente, in una società che ci hanno lasciato rotta. Cosa vogliamo fare dei suoi cocci? Ingiustificabile” – “Non sarai mai più solo. Non sarai mai più dimenticato nel mio cuore, ti voglio bene“.
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha dichiarato: “Siamo rimasti sconvolti dall’ultimo fatto di cronaca, in cui riemerge quanto sia grave oggi la questione della droga, che riguarda la morte del 16enne Thomas a Pescara. Non è una storia di degrado perché le famiglie dei presunti assassini sono famiglie che con linguaggio usuale definiremmo per bene e ora sono nella disperazione come i familiari di Thomas. È una storia che è l’esito di una scelta e si ripete sistematicamente perché sono anni se non decenni in cui incidenti stradali dalla causale non spiegabile e omicidi a cui si arriva per la totale assenza di freni inibitori hanno un solo filo conduttore che è l’assunzione di droga“.
Riporto anche quanto detto con sentita commozione dal fratello di uno dei due presunti colpevoli: “È pur sempre mio fratello, gli vorrò sempre bene però paghi il giusto per quello che ha fatto. Ha bisogno di fare gli anni negli istituti dove può essere aiutato. Non chiediamo sconti, crediamo nella giustizia. Ora devo fare i conti con la ferocia e l’indifferenza di cui parlano le indagini, io ho pianto per Thomas, a me e alla mia famiglia dispiace innanzitutto per Thomas perché lui non c’è più. Da domenica sto vivendo l’inferno. Mio fratello è accusato di questo massacro e se ha sbagliato dovrà pagare“.
Ora dobbiamo solo aspettare risposte concrete dalla “Giustizia”!
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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