Nel panorama della musica electro-house ho avuto il piacere di conoscere Paul Richard, un deejay carismatico e distintivo ma dal profilo umano e sensibile.

Dotato di un gusto musicale raffinato, dedito alla ricerca di suoni particolari e innovativi, si pone all’attenzione del suo pubblico trasmettendo la giusta energia e la voglia di ballare.

Di origine ligure, all’età di diciassette anni iniziò a vivere l’esperienza del clubbing prima come P.R. e  successivamente come deejay in locali come Le Vele di Alassio (SV) e il club Le Rocce di Pinamare (SV).

La sua esperienza lavorativa comincia nel 1998 suonando musica commerciale, spostandosi poi alla musica house, per definire se stesso poi con l’electro-house.

Mi racconta che Milano è stato per lui una sorta di inizio vita, avendo conosciuto proprio nella città metropolitana i suoi più cari affetti, gli amici e la moglie.

Gli chiedo se ha qualche aneddoto da raccontarmi..

– Mi fa molto sorridere ripensare che ho lavorato due anni di fila in alcune serate alla discoteca “Capannina” di Forte dei Marmi, il primo anno però mi facevo chiamare Paolino deejay, l’anno seguente sono stato presentato come Paul Richard nonostante fossi sempre io!

– Un’altra situazione abbastanza curiosa è che uno dei miei videoclip  è stato realizzato nello studio dei Pooh!

Il suo coinvolgimento lavorativo è stato più volte richiesto da etichette quali  Sony Music e Universal per la realizzazione di importanti remix come “DNA” di Anna F e “Geronimo” degli Sheppard.

I brani da lui composti hanno sempre avuto un buon feedback da parte dei colleghi DJ.

Mi parli di qualche tuo traguardo raggiunto?

– Ho raggiunto un buon successo con l’uscita del progetto discografico “Balerion” (FreeWay Recordings), la traccia è stata presentata in esclusiva mondiale da Tiesto (deejay e produttore discografico olandese) all’interno del suo programma “Club Life” in una radio olandese, regolarmente mandato in onda settimanalmente anche in Italia.

Nel giro di breve Balerion ha raggiunto le prime venti posizioni al mondo nel genere Electro House ed è stata suonata dai maggiori DJ e producer quali W&W, Quintino, Thomas Gold, Juicy M, Tritonal, Holl & Rush, Daddy’s Groove, Yves V.

Ho lavorato in gran parte d’Europa nei club più famosi a Praga, Londra, Cannes, Ginevra, Losanna ecc ma anche fuori Europa in paesi quali India, Mauritius e Miami.

Successivamente ho lavorato al St. Moritz Music Summit e poi in Costa Azzurra, a Cannes, in occasione del cinquantesimo anniversario del MIDEM (mercato internazionale della musica).

C’è qualcosa di particolare che ricordi nella tua carriera lavorativa?

– In realtà si, in uno dei momenti clou della mia carriera, quando era tutto frenetico, una vera corsa contro il tempo, ricordo soprattutto quando ero in India, avevo appena finito di lavorare ad una serata, ero in ritardo per prendere l’aereo e ho temuto veramente di non riuscire più a rivedere la mia famiglia, tanta era l’alta velocità dell’auto che mi stava accompagnando in aeroporto.

In quel momento ho realizzato che era meglio fermarmi, che non avrei sopportato di essere un deejay famoso senza aver accanto mia moglie e le persone a me care.

Decisi quindi di chiudere la mia carriera con il remix di “Heaven” di Bryan Adams, dedicandolo a mia moglie, dopodiché mi sono fermato, non è stata facile questa scelta ma è stata ben ponderata.

Questo silenzio durò fino a due anni fa, quando con mia sorpresa fui chiamato per suonare ad un evento al “Golden beach” di Albisola (SV), in quel momento mi è ritornata la voglia di fare di nuovo il deejay, mi sono divertito, mi è salita una vampata di energia!

E’ iniziata cosi una nuova carriera lavorativa, i locali nei quali lavoravo una volta hanno iniziato a richiamarmi a suonare, ma ho pensato di gestire il tutto diversamente, ho deciso di concentrarmi sul mio “sound” per passione, non ho bisogno di riempire il calendario di serate ma voglio vivere una seconda vita da deejay con mia moglie.

So che a breve ci sarà una novità, me ne parli?

– Si il 20 settembre uscirà il mio primo disco “Got the Rhythm”, sono soddisfatto di questa mio progetto.

La mia visione è questa: voglio produrre dischi ed ascoltarli come fossero di qualcun altro e poter dire “Che bello questo disco!”

Voglio vivere la musica per me stesso, non perché devo dimostrare qualcosa agli altri.

Inoltre c’è “Last Night in Miami”, il mio  radio Show ufficiale che da quest’anno sarà gestito integralmente dal Symedia Group, che si occupa del Marketing e della Distribuzione del radio show a livello mondiale, nei vari network ed a livello social su tutte le piattaforme di streaming più importanti (Spotify, MixCloud, 1001tracklist etc.).

C’è una frase che ti contraddistingue?

– In realtà è una frase che mi ripete spesso mia mamma: “Dio esiste ma non sei tu! Quindi rilassati..”, frase che mi porta in equilibrio quando tendo ad essere troppo perfezionista.

– L’altra frase è: “Quando distinguersi diventa un’arte..” perché sono un’artista fortunato, che nonostante l’incapacità di produrre direttamente, sono stato affiancato da produttori, cantanti e label manager di alto livello che mi hanno permesso di esprimermi su alcuni dischi soprattutto nella parte live.

A cura di Barbara Comelato editorialista – Foto Redazione

Barbara Comelato

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