Patrick Zaki, l’attivista egiziano incarcerato, nel suo paese, dal Febbraio 2020 al dicembre 2022, e rilasciato anche grazie al fattivo lavoro diplomatico svolto dall’Italia, torna alla ribalta per “commentare” i fatti che stanno “infuocando” il Medio Oriente.

Pur essendo un “personaggio di “sinistra” non ci aspettavamo una sua posizione così decisamente propensa ad una “esaltazione” di Hamas, nei confronti della Stato di Israele.

La sua dichiarazione:” Oggi le forze di occupazione israeliane hanno bombardato una delle chiese più antiche del mondo nella zona di Zaytoun a Gaza. La Chiesa di San Porphyrius ha più di 1.600 anni.”

Per la cronaca è necessario ricordare che pochi giorni prima aveva espresso un suo personale giudizio sul premier israeliano Netanyahu, che esortava i civili ad andarsene da Gaza, sottolineando: “Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili”. Una frase molto dura e pensante, che alla luce di quanto accaduto, dai morti, alle violenze, agli ostaggi, sembra voglia “inneggiare” ad Hamas e alla tragica scelta fatta con questo infame atto terroristico,

Sono pertanto incredibili e inconcepibili le sue parole, è come se si muovesse in una realtà patologicamente distorta in cui il “male” è rappresentato solo da Israele, mentre le atrocità di Hamas ne sono solo una conseguenza, forse dimenticando che le reazioni della resistenza israeliana porteranno molto sangue e molto dolore tra il popolo palestinese!

Nessuno nega o condanna Chi può essere legittimamente a favore del popolo palestinese, e che abbia diritto ad uno Stato e vivere in pace, ma esaltare i terroristi è ben diverso. I Palestinesi non sono Hamas, anzi sono le vittime dell’odio di tali frange terroristiche.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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