Ormai ci siamo abituati, anzi rassegnati, a quanto ci viene raccontato sul clima, sulle inondazioni,
sulla siccità, e relativi fondi stanziati, interventi, sovvenzioni, richieste di contributi miliardari da parte delle Regioni, Province e Comuni che si scaricano le responsabilità gli uni sugli altri, i lavori da inserire nei pnrr ecc. ecc.
Siano difronte ad una vera guerra “politica” di competenze ed ingerenze, di scelte fatte o non fatte valutando la convenienza di rendere fondi ricevuti e non utilizzati per interventi di utilità pubblica per beneficiare nella gestione di cifre milionarie se non miliardarie per coprire danni causati da alluvioni terremoti, incendi e quant’altro.
Tanto per fare un esempio parliamo della nostra Emilia Romagna, da sempre gestita dalla sinistra e nello specifico dal PD. Durante la Gestione del Presidente Bonaccini, assistito dall’attuale segretaria Schlein, vennero resi 57.000.000 per opere non realizzate in merito a vasche di contenimento, pulizia di fiumi e torrenti in quanto opere non ritenute necessarie. A distanza di qualche anno l’alluvione è arrivata e grazie in parte alla “mala gestio” è costata ai cittadini italiani oltre un miliardo! Ma questo è solo un caso, di episodi analoghi la nostra Italia è piena, il che dovrebbe farci riflettere sulla scelta di CHI votiamo!
Parliamo ora della siccità, che tocca molte Regioni italiane e soprattutto penalizza l’agricoltura.
Se dovessimo guardare al passato e ne restano ancora tracce importanti, durante l’Impero romano, quando gli ingegneri erano tali, costruirono ponti che mai sono crollati e acquedotti che percorrevano il Paese nella sua lunghezza e l’acqua non mancava da nessuna parte! Forse non esistevano interessi egoistici che penalizzavano i lavori o li facevano durare secoli!
Oggi con computer sofisticati, CAD operativi tridimensionali, ricerche laser e I.A. siamo al palo o meglio ci fanno credere che ci sono vecchie tubature che disperdono il 50% dell’acqua e ci costano anche salate multe dai “soloni” europarlamentari che vivono nella corte della UE!
Eppure il problema sarebbe facilmente risolvibile visto che l’Italia è una penisola con oltre 3.000 km di coste bagnate dal mare e l’acqua del mare con i dissalatori può essere trasformata in acqua potabile.
Un esempio: negli Emirati Arabi i DISSALATORI sono perfettamente attivi ed uno in particolare prodotto da un’importante Azienda Italiana con sede in Genova produce ben 2 miliardi di litri di acqua potabile al giorno.
Alla luce di questo dato smettiamo di credere a tutte le “bugie” che ci vengono raccontate dai Politici di turno, che hanno tutta la convenienza a “piangere “per ottenere interventi dal Governo.
Pensata anche a quelle famiglie in Sicilia che aspettano settimanalmente l’autobotte per comprare l’acqua, che in realtà è un bene nostro, pagandola a peso d’oro, una vergogna senza pari. Inoltre non riusciamo a capite perché la “Magistratura” non interviene in tale situazione “delinquenziale” con relativi provvedimenti.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica