CORSO CAVOUR CORTEO PRO PALESTINA ORGANIZZATA DAL TAVOLO DI COORDINAMENTO NO G7 AUTO POLIZIA ANTISOMMOSSA FORZA DELL'ORDINE
Oggi la “Gazzetta di Modena” pubblica un articolo raccapricciante riguardo alla Forze dell’ordine, un qualcosa che dovrebbe farci riflettere su quanto un “certo ramo della sinistra”, appoggiato comunque anche da esponenti politici di rilievo che sono arrivati a dire “gli Agenti hanno assassinato Ramy (il ragazzo egiziano vittima nell’inseguimento in Milano)” tramite i loro “bravi ragazzi” delle strade e delle piazze, osteggia, offende e denigra quotidianamente!
Dallo scritto emerge che negli ultimi 4 anni, il 72% degli operatori dell’ufficio prevenzione generale soccorso pubblico, sede della Squadra volante della polizia di Stato, hanno chiesto e ottenuto il trasferimento motivato dal fatto di prestare il loro lavoro in un luogo più tranquillo di Modena. Sono comunque stati integrati ma si sono persi anni e anni del loro prezioso lavoro e delle esperienze maturate sul territorio.
La notizia è in primis emersa dalla Segreteria provinciale del Siulp di Modena, con un intervento diretto e preoccupante: “Meno solidarietà, più fatti. Si fa un gran parlare di sicurezza in buona parte d’Italia e Modena non è certo da meno, visti gli svariati fatti di cronaca ma anche per le numerose operazioni di polizia giudiziaria condotte a buon fine, per le quali ci sentiamo di complimentarci sinceramente con tutti i nostri colleghi della provincia ed in particolare con quelli delle Volanti e della Squadra mobile. Sono quei colleghi che, insieme a tutti gli altri ed al Siulp di Modena, non sanno cosa farsene delle varie solidarietà di tutto l’arco costituzionale politico o della grande vicinanza espressa dai vari partiti ogni qualvolta le forze di polizia si trovano sotto attacco. Non sappiamo cosa farcene, punto. Sappiamo invece cosa accade in tanti nostri uffici, dove c’è l’esasperazione di un clima politico che sempre più spesso scarica sulle forze di polizia i problemi di criminalità, di degrado, di disagio giovanile e non: molti, moltissimi poliziotti vogliono cambiare ufficio o addirittura lavoro“.
Sono problemi e numeri allarmanti che segnano una vera svolta nel lavoro e nelle scelte di CHI opera nelle Forze dell’ordine a tutela di tutti i cittadini, dovute a tulle le violenze morali e materiali subite durante il servizio.
L’intervento del Siulp nella chiusura evidenzia anche un altro tema determinante. Leggiamolo insieme : “Quando l’85 per cento delle manifestazioni viene considerata probabilmente violenta, non ci serve la solidarietà, ci serve magari il diritto di sciopero. Lo sciopero è ancora oggi negato a tutte le forze di polizia, perché siamo tutti uguali davanti alla legge per quanto riguarda i doveri e le responsabilità, ma quando si parla di dritti l’uguaglianza magicamente scompare, esistono cose troppo importanti per poter far scioperare la polizia di Stato. Talmente importanti che la politica non riesce a dare una tutela legale degna di questo nome, non riesce a stabilire regole processuali che tengono conto del ruolo istituzionale di un poliziotto o di un carabiniere. Basta solidarietà, si passi ai fatti come faremo a breve noi del Siulp di Modena per le nostre prossime iniziative“.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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