gay pride
Ieri nella city del Sindaco dem Giuseppe Sala, ha avuto inizio il “Milano-Pride”, finalizzato principalmente, non tanto al “gender e al queer” ma quale mezzo propulsore per offendere e denigrare il Governo in carica e la sua Leader.
Essendo la sinistra la portatrice – cosi dicono loro – della cultura italiana, pur avendo una scarsa immaginazione e un “vocabolario” assai ristretto delle parole, dai loro carri in maschera lanciano i soliti “epiteti” che hanno stancato tutti, come “Meloni + Limoni”.
Sul carro del PD – il partito di Elly Schlein – solo in Lombardia, dove ancora non ha preso possesso del “governo della Regione”, ogni anno spende e spande “importanti risorse” per dare al proprio carro immagini sempre nuove, non a caso nell’occasione sullo stesso era esposta una sagoma che richiamava il Presidente Fontana avvolto da una bandiera “rainbow”.
Il Presiedente della Regione, ha solo commentato il fatto con molta dignità, affermando:  “Non può proprio fare a meno di me. Oggi mi ha portato anche al Pride, che burloni. Chissà, forse arriverà un giorno in cui anche loro non utilizzeranno queste manifestazioni per le solite e arci noiose strumentalizzazioni politiche“.
Possiamo pensare, che nella grande “intellighenzia” della sinistra i suoi adepti abbiamo proposto tale “immagine” in quanto Fontana non ha concesso il patrocinio della Regione all’evento a causa della scarsa inclusività dello stesso e della violenza verbale che viene abitualmente “usata” quale elemento portante verso Chi contrasta il loro “dire” durante l’evento! Fatto che si è ampiamente verificato anche nella “carnevalata” proposta in questa edizione. Le televisioni hanno cercato di non inquadrare certe scene veramente disgustose e vergognose, mentre alcuni “fotoreporter” di parte e sempre alla ricerca di uno “scoop” hanno scattato migliaia di foto evidenziando: un cartello in cui la Premier Giorgia Meloni viene proposta con due baffetti che richiamano quelli di Adolf Hitler – un altro in cui c’era scritto: “meglio frocia che stronza” a firma +Europa – un altro ancora: “la mia amica si sposa con un uomo! Dalle un consiglio per farle cambiare idea” – altri ancora talmente volgari che è meglio non riportare q questa è la “vera cultura” della sinistra!
Se si vuole rispetto bisogna anche darlo ma questo non rientra nelle regole del Pride, della Sinistra e dai radical Chic, ai quali tutto è lecito e consentito!
Inoltre abbiamo rilevato che il “Milano Pride” di questo anno è l’anno è fortemente “esclusivo”, non a caso non sono presenti all’evento gli esponenti della comunità ebraica per paura di aggressioni forse anche perché sul carro di Avs, +Europa e Sinistra Italiana, che, come il Pd considerano i Pride un palcoscenico elettorale, era presente un manifesto con la scritta: “There is no pride in genocide“.
Non parliamo poi della miriade di bandiere palestinesi e arcobaleno confuse le una tra le altre, in un vergognoso gioco di colori!
Inutile ripetere che nei Pride nulla mai viene detto sull’infamia commessa da Hamas contro i civili israeliani, forse considerato un atto dovuto da parte della sinistra!
E mentre il “Milano-Pride” invadeva la city, 4 giornalisti hanno riferito di essere stati palpeggiati nelle parti intime da uno sconosciuto proprio durante il punto stampa della segretaria Pd Elly Schlein e sotto il carro del partito. Messa a conoscenza del fatto la Segretaria ha espresso solidarietà ai cronisti, promettendo di fare chiarezza e accertare le eventuali responsabilità del presunto molestatore.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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