Michael Richard Pompeo, detto Mike, nato a Orange il 30 dicembre 1963 è un politico, imprenditore ed ex militare statunitense, Segretario degli USA dal 26 aprile 2018 al 20 gennaio 2021, alle dipendenze del Presidente Trump. È stato membro della Camera dei Rappresentanti per lo Stato del Kansas dal 2011 al 2017 e direttore della CIA del 23 gennaio 2017 al 26 aprile 2018. Dal gennaio 2021 Pompeo è entrato a far parte dell’Hudson Institute. Nel febbraio 2024, Pompeo entra a far parte del consiglio di amministrazione di KYIVSTAR, il principale operatore telefonico fisso/mobile dell’Ucraina. (Kyivstar è una consociata del gruppo VEON, società basata ad Amsterdam e quotata nei mercati Euro NEXT e NASDAQ).
Dalla Triade “NATO-USA-ONU” ormai ci possiamo aspettare di tutto e non a caso proprio in questi giorno un altro dei loro “adepti”, Mike Pompeo, ex segretario di Stato americano, uomo della presidenza Trump, pronto al bis in caso di ritorno alla Casa Bianca del leader dei Repubblicani e oggi editorialista del giornale fondato da Indro Montanelli, quale ospite di Nicola Porro, si mette a “predicare” sull’attuale situazione mondiale, affermando: “L’immigrazione sarà il grande tema globale dei prossimi dieci anni. Nel frattempo, con tre guerre che minacciano il mondo – Medioriente, Ucraina e Taiwan – è necessaria la massima allerta sugli “evil actors”, i protagonisti malvagi della scena internazionale, ovvero Cina, Russia e Iran, che lavorano insieme, condividono armi, tecnologie e proprietà intellettuale. Quanto alle elezioni di novembre negli Stati Uniti, saranno molto competitive, ma Trump alla fine vincerà“.
Avverte inoltre: “Non bisogna commettere errori perché gli attori malvagi del mondo come Xi Jinping, Vladimir Putin e l’Iran lavorano insieme per cercare di distruggere gli interessi di nazioni come l’Italia e gli Stati Uniti. Se il nuovo capo della Casa Bianca sarà Donald Trump, come dicono i dati e come sembra anche a me, mentre giro per gli Stati Uniti non credo che cambierà molto rispetto al primo mandato del leader repubblicano, neanche per quel che riguarda le alleanze internazionali e i rapporti in seno alla Nato. I Rapporti commercial cambieranno e on solo con l’Europa, ma con l’Asia e con l’Africa. Trump farà in modo che il commercio avvenga su una base di maggiore reciprocità. Le elezioni presidenziali negli Usa si giocheranno in sei Stati chiave ma “The Donald” potrebbe arrivare al suo obiettivo anche perché, nonostante il Pil sia in crescita negli Stati Uniti, i salari non hanno tenuto il passo dell’inflazione, che cresce su alcune voci base – il prezzo della benzina, l’elettricità per scaldare o raffreddare le case, i tassi di interesse sui mutui – e tutto ciò pesa sulla classe media. Gli americani hanno la sensazione di stare peggio. Negli Stati Uniti, come nel resto del mondo, c’è un grande tema che prenderà sempre più il sopravvento: l’immigrazione. È una questione ormai sentita ovunque nel mondo e negli Usa. La gente la vede crescere incontrollata ed è spaventata dal non sapere chi arriverà. Quanto al presidente Joe Biden non ho una reale conoscenza sul suo stato di salute, ma vedo che sta faticando a svolgere i compiti da Comandante in capo del paese più potente del mondo. Non dipende dall’età. Ci sono persone che a 90 anni sono in ottime condizioni e altre che a 65 anni non stanno bene. Dico solamente che in circa 36 mesi al potere, si è notato il deterioramento delle sue capacità“.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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