Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il disegno di legge sulle riforme costituzionali che, ha detto poi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio e garantisce due obiettivi che dall’inizio ci siamo impegnati a realizzare: il diritto cittadini a decidere da chi farsi governare, mettendo fine a ribaltoni, giochi di palazzo e governi tecnici” o “passati sulla testa dei cittadini” e “garantire che governi chi è stato scelto dal popolo” con “stabilità“.
Poi la premier ha aggiunto: “Sono molto fiera di questa riforma. Confido in un consenso ampio in Parlamento e se così non dovesse essere chiederemo agli italiani che cosa ne pensano con un referendum. Il testo raccoglie i suggerimenti raccolti durante il confronto sia con la maggioranza sia con l’opposizione, sia con la società civile“, è un provvedimento che “non vogliamo imporre“. E se gli italiani bocciassero la riforma? “Io ho detto che ho fatto quello che è scritto nel programma: faccio la riforma e la consegno agli italiani ma nulla ha a che fare con l’andamento del governo, io sto realizzando il programma di governo”
La premier ha poi parlato anche del maltempo e dell’alluvione che stanotte ha colpito la Toscana: “Ho sentito il presidente Giani e abbiamo deciso di deliberare lo stato di emergenza. Sono stati stanziati 5 milioni di euro per le misure più urgenti“. Infine ha annunciato anche una “riforma molto importante sul tema disabilità che cambia l’approccio alla disabilità” e “mette le persone al centro con obiettivo di consentire loro di vivere e partecipare alla vita sociale secondo un principio di uguaglianza“.
“Premierato è la madre di tutte le riforme” – “Negli ultimi 75 anni di storia Repubblicana abbiamo avuto 68 governi con una vita media di un anno e mezzo – ha detto la premier – Questa è la madre di tutte le riforme che si possono fare in Italia perché se facciamo un passo indietro e guardiamo agli ultimi 20 anni abbiamo avuto 12 presidenti del Consiglio“. Giorgia Meloni, ha spiegato, può essere “sostituito solo da un parlamentare: quindi fine dei governi tecnici. Non ci sarà più la possibilità di fare maggioranze arcobaleno“. “Non ci saranno i senatori a vita – ha aggiunto – fatto salvo per gli ex presidenti della Repubblica e gli attuali senatori a vita. Dopo il tagli dei parlamentari l’incidenza dei senatori a vita è molto aumentata“.
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