Maurizio avrebbe compiuto 84 anni, nato a Roma nel 1940 ci aveva lasciato nel 2010 per un tumore al fegato anche se lui non ne aveva mai parlato.
Ricordo visivamente il nostro unico incontro ad una festa bianconera organizzata da mio padre per la promozione del Cesena di Osvaldo Bagnoli. Mosca, quella sera era ilare, gioioso e amava scherzare perché a lui piaceva far ridere la gente. Sosteneva che i romagnoli oltre ad essere ospitali erano figli del sole. Parole che non ho mai dimenticato.
Maurizio Mosca è stato soprattutto l’uomo del pendolino e dei pronostici. Alla fine degli anni ’90 inventò un modo per conquistarsi la scena e il pubblico lo ripagò seguendolo nelle sue folli, e a volte veritiere, previsioni.
Il pendolino, Mosca lo usò per la prima volta nel 1997 nello studio di Guida al campionato su Italia Uno, dove era ospite fisso. Si dice che il giornalista avesse trovato una serie di portachiavi a pendolino delle squadre di calcio in un bar vicino agli studi Mediaset e decise di usarne uno in diretta nella striscia domenicale condotta da Sandro Piccinini per fare un pronostico sul derby della Madunina Milan – Inter.
Da quel momento quello con il pendolino divenne un appuntamento fisso. Le sue previsioni calcistiche, inizialmente mirate e spesso azzeccate, divennero con il tempo uno modo per fare spettacolo e i clamorosi pronostici venivano regolarmente mancati. Ma lo spettacolo era assicurato anche al lunedì con il processo di Aldo Biscardi.
La testata “Forza Cesena” ebbe l’onore di avere un articolo di suo pugno senza colore. Si leggeva in corsivo: Cesena -Juventus. Una zebra nella tana del Cavalluccio.
Grazie Maurizio fu un onore!
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto ImagoEconomica
Sono giornalisti che si ricordano con il cuore.
Mosca e stato uno di questi la sua professionalità nel giornalismo sportivo è sempre un ricordo piacevole, come lo ricorda il nostro editore Carlo Costantini, sulle pagine de ilpopolano.com