Ultimamente quando osservo il Cesena e come dormire senza sogni.
Oggi mi ritrovo tra un plotone di fumatori incalliti con le dita ingiallite che come me sono costretti a scrivere di quello che potrebbe divenire un crudele destino pieno di rudezze e bigottismo, con molte teste cadute sul campo e non solo.
Sarebbe stato ben altro onore avere avuto una squadra in testa all’armata della serie B con i dovuti requisiti tecnici e magari anche con un po’ di fortuna, quella che non guasta mai.
Invece siamo qui a scrivere di erba bruciata ance se ci viene detto che importa tanto è sintetica.
Cosa è mancato a questa squadra?
Me lo sono chiesto spesso e la prima risposta è stata: forse sono mancate delle virtĂ¹ di gioco familiare e il COMANDANTE se ne è accorto troppo tardi.
Solitamente la mente sprona l’intelligenza e sa dominare le gambe sul terreno di gioco per dominare e godere di vittorie. E’ come una dolce poesia, una musica orecchiabile la conquista, l’alzare l’entusiamo e scendere negli spogliatoi felici dopo aver sputato sangue.
Ma, le sottili delizie sono mancate pure dietro i tavoli del Consiglio.
E’ venuto a meno quel senso di appartenza con l’esterno e la colla tra i capi, la stampa e i tifosi si è sciolta come una malattia rarissima, ad alcuni addirittura le orecchie sono diventate grandi.
Adesso il tempo stringe e occorre veramente ossigeno nei polmoni per non essere inseguiti da ineffabili fantasmi che ti tirano per la maglia verso l’inferno.
Ci vogliono assolutamente fantasie devastanti e sublimi nella tattica, per vincere contro tre grandi del campionato, a cominciare contro il Frosinone.
La partita per i bianconeri sui ciociari deve essere illuminata da un successo pieno, non esistono fronzoli. Sarebbe un gusto intenso, che sa accendere le speranze per una salvezza su tutti i fronti, non importa se in extremis.
Il Cesena dunque è chiamato a ritrovare il suo epos e non essere piĂ¹ una miniatura, non deve rimanere a digiuno di punti, ma fare una guerra aperta da vero guerriero per trascinare il proprio popolo sull’isola della felicitĂ .
L’essenziale, letta la classifica, è la pacatezza dell’anima e il gioco esaltante.
Allora, sapete cosa dico: occorrono in questi casi anche risorse religiose per dare linfa ai bianconeri, perchè sarebbe come dormire senza sogni.
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega