Sono trascorsi già 11 giorni dalle elezioni ma ancora ci sono seri dubbi sui Candidati che avranno ruoli di potere!
Da quanto emerso da un incontro “informale” di lunedì scorso nonostante la “sinistra” abbia a cuore un terzetto così composto: “Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea, António Costa alla presidenza del Consiglio europeo e Kaja Kallas quale Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza” l’accordo non è stato raggiunto, anche se, apparentemente, alla fine potrebbero essere proprio loro gli esponenti di maggior peso!
Avendo valutato “troppo pesanti” le richieste del Partito Popolare Europeo (Ppe) socialisti e liberali si sono presi una settimana di riflessione, rimandando le decisioni al prossimo 27 giugno.
Questa “escalation” della triade della sinistra europea non è certo stata ben vista dalla nostra Premier Giorgia Meloni, da Viktor Orbán, Primo ministro dell’Ungheria e da Petr Fiala, Primo ministro della Repubblica Ceca.
Le loro dichiarazioni:
Viktor Orban: “La volontà del popolo europeo è stata ignorata oggi a Bruxelles. Non si preoccupano della realtà. Non dobbiamo essere ingenui: continueranno a sostenere l’immigrazione e a inviare ancora più soldi e armi alla guerra Russia-Ucraina“.
Petr Fiala: “Le regole sono chiare: le nomine ai vertici delle istituzioni europee devono rispettare gli interessi politici e geografici. La Repubblica Ceca è al centro dell’Europa e il nostro futuro portafoglio deve riflettere questo“.
Giorgia Meloni, che alle elezioni è risultata quale “king-maker” è rimasta non solo delusa ma “basita” per il comportamento della sinistra che pensa e ritiene di poter fare e disfare il nuovo Parlamento europeo, a suo insindacabile giudizio, senza aver prima discusso in modo “serio e approfondito” i risultati conseguiti dai vati Stati e partiti.
Certo è che la “sinistra” su queste cose si “sguazza” anche perché La Meloni, Orban e Fiala, sono al di fuori della discutibile triade Ppe – Socialisti e Liberali che dagli albori della UE fanno come vogliono e spesso a danno dei Popoli sovrani che rappresentano oltre a contratti segretati e scandali come quello del Qatar.
Questa “discutibile coalizione” purtroppo, almeno al momento, detiene la maggioranza al Parlamento Europeo con il controllo del Consiglio con il 74/75% dei capi di Sato e di Governo intorno al tavolo!
Non dimentichiamo però il successo delle “destre” in queste ultime elezioni e l’attuale situazione della Francia di Macron, in cui la destra ha surclassato la sinistra mettendo il Presidente nella condizione di portare il Paese a nuove elezioni il 30 giugno p.v.
Tanto è vero che Viktor Orban ha sottolineato: “Non ci arrenderemo a questo! Uniremo le forze della destra europea e combatteremo contro i burocrati favorevoli all’immigrazione e alla guerra“.
Purtroppo al momento la “gestione” della UE da parte delle destre è solo un sogno e anche unendosi in un ipotetico “supergruppo” non riuscirebbero per numero di seggi a superare quelli delle sinistre che si guardano bene dal perdere il loro “potere”! Inoltre nelle destre ci sono punti non comuni come la guerra in corso tra Russia e Ucraina, il potere della Cina e gli accordi con la Corea del nord.
Supponendo che il “supergruppo” riuscisse a superare i “socialisti” quale seconda formazione del Parlamento i risultati delle elezioni non verrebbero alterati.
Resta comunque una cosa importante da fare: opposizione totale e (seguendo gli insegnamenti della cultura e dell’intellighenzia della sinistra) una propaganda diffamatoria quotidiana sul loro discutibile operato.
A cura di Pier Luigi Cognoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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