La presidente della commissione antimafia ed esponente di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, nella sua posizione non “può” né commentare né esprimere giudizi e parerei o anticipare dati e motivazioni sul “caso” di presunto dossieraggio, in base alle dichiarazioni e all’esposto del Ministro della Difesa Giudo Crosetto, che sta avendo pesanti ripercussioni e polemiche a non finire da parte dell’opposizione.
A seguito di una intervista ha però espresso un suo “personale” disappunto su tale “fatto” e che riprendo al fine di meglio chiarire la sua posizione e quella del Governo Meloni.
Le sue parole: “Questa vicenda mi ha turbato profondamente. Non posso neanche minimamente immaginare che l’avversario diventi un nemico da abbattere con mezzi e comportamenti offensivi e lesivi delle persone e della nazione. Il dossieraggio è un’aberrazione che va combattuta con tutti gli strumenti giuridici a disposizione, e credo che su questo la risposta della Procura di Perugia sia stata e sarà veloce ed efficace. Quando sarà chiaro il quadro investigativo ed in accordo con il procuratore Cantone, la commissione metterà a disposizione tutti gli strumenti necessari per fare chiarezza su questa torbida vicenda. Posso però aggiungere che lo Stato è forte quando è in grado di mettere in campo gli strumenti necessari per difendersi da eventuali storture, come ha dimostrato di saper fare in questo caso il procuratore nazionale Giovanni Melillo. Trasparenza e verità, poi, sono i due principi fondamentali che accompagnano il mio modo di vedere e interpretare la politica. Credo che si debba ripartire da qui. Dove c’è il potere di solito ci sono grandi pressioni e interessi. Forse a qualcuno farebbe comodo una politica debole, ma noi stiamo dimostrando con i fatti che nessuno di noi mai e poi mai si piegherà a ricatti o compromessi, La commissione da me presieduta porta avanti un lavoro costante, fatto principalmente di ascolto, indagine e ricerca su tutto quello che riguarda il fenomeno mafioso criminale. I nostri poteri sono volti a capire e conoscere meglio il nemico, in modo da raccogliere le informazioni necessarie per rafforzare l’efficacia delle leggi antimafia. Si può combattere un fenomeno solo se ne conosci davvero il suo modus operandi. Ricordo a me stessa che le misure di prevenzione e le meno note, misure di sorveglianza devono restare faro di ogni futura miglioria. A settembre entreremo nel vivo dell’attività attraverso dei maxi filoni d’inchiesta, intanto è già legge grazie ad un mio emendamento al decreto PA l’aumento a 5 anni del ristoro dei mancati guadagni in caso di denuncia di usura. Obiettivo antimafia dei fatti e tutelare gli indagati, per evitare che tali fatti si ripetano sarà la nostra prossima sfida.”
Non è mancato un pensiero alle attività del Ministro della Giustizia Carlo Nordio.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica