GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
La Premier Giorgia Meloni, dopo le vacanze agostane, ha accettato di buon grado l’invito di Paolo Del Debbio alla trasmissione “4 di sera” su Mediaset – Rete4.
Nel contesto dell’intervista ha dialogato sulle sue ferie, tanto “seguite” e “commentate” dall’opposizione, oltre ai temi politici del momento:  l’autonomia, il lavoro e la prossima legge di Bilancio.
La Premier Meloni ha sottolineato: “I dati macroeconomici sono la cosa che mi conforta di più. Per molti anni l’Italia era il fanalino di coda nelle classifiche europee. Non è più questa la situazione. Oggi l’Italia cresce secondo la Commissione europea più di quanto cresca l’eurozona, cresce più di Francia e Germania. Abbiamo il tasso di disoccupazione più basso dal 2008 ed il numero di occupati più alto da quando Garibaldi ha unificato l’Italia. Crescono i contratti a tempo indeterminato e diminuisce la precarietà. Cresce il lavoro femminile e cresce l’export. Il merito è delle imprese e del sistema produttivo, l’Italia tenta di aiutarli restituendo autorevolezza all’Italia, una stabilità e una continuità e politiche economiche serie. Avevamo poche risorse e le abbiamo concentrate su poche cose veramente importanti: basta con i bonus a pioggia, basta con i soldi gettati dalla finestra. Per noi era importante aiutare le imprese, le imprese che assumono, aumentare i salari e i redditi delle famiglie e questo sarà l’obiettivo anche della prossima manovra, in base alle disponibilità“.
Certamente un discorso, che non è solo tale, visti i traguardi raggiunti, il successo in UE, gli elogi di Economist, ma purtroppo rivolto ai “sordi” o meglio a quelli che sono tali perché non vogliono sentire! Vivono in uno spazio etereo in cui si beano della loro cultura e della loro intellighenzia, riservata ovviamente a loro stessi, non a caso in anni di Governo di chiacchiere ne hanno fatte molte, ma in quanto a fatti e risultati il nulla assoluto! Ora stanno preparando la grande coalizione in una “accozzaglia di partiti” che ben poco hanno in comune se non tentare di distruggere l’attuale Governo Meloni, più per invidia che per progetti reali di conduzione del Paese.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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