Solo la mentalità contorta, opaca, di certi sinistroidi, dei nati “imparati”, dei Radical Chic, dei fautori del “politicamente corretto”, poteva interpretare in modo anomalo una pubblicità raffinata, delicata, toccante come quella proposta da Luca Lorenzini per Esselunga e ben legata al messaggio richiesto dal Cliente: “Non c’è una spesa che non sia importante”-
Alla sinistra sostenitrice del “Gender fluid” la sola idea che si possa parlare di “Famiglia tradizionale” composta da un uomo, una donna e la loro o le loro creature è da scandalo, se poi sono divorziati ancora peggio. Cosa c’è Di meglio di una famiglia allargata, una famiglia arcobaleno o multi etnica, con uN padre africano, una madre occidentale e una figlia cinese, magari frutto di un “utero in affitto ecc. ecc. perché questo è quello che vogliono, quello che secondo loro crea la differenza e porta all’eguaglianza, quello che pensano porterà anche qualche voto alla loro caduta libera!
E’ per questo che la pubblicità dell’Esselunga con una bimba che acquista la pesca nella speranza di far riavvicinare i suoi genitori divorziati e/o separati ha creato uno “tsunami” di astruse polemiche sul suo significato. Tanto è vero che la stessa Premier, Giorgia Meloni e i Ministro Matteo Salvini si sono schierati a favore della stessa.
Luca Lorenzini, il creatore di tale “gioiello” interrogato in merito a tale evento che ha procurato tanto “dolore” all’ipocrisia della sinistra, ha dichiarato: “Pensiamo di aver fatto un buon prodotto, alcuni – esagerando, lo so – hanno detto che è meglio di una serie Netlix: quando un prodotto riesce a suscitare emozioni è un buon prodotto. Forse a questa storia si sta dando una lettura con un messaggio più profondo di quello che volevamo. Tutti i messaggi sono importanti, ma il nostro, alla fine, era semplicissimo. A dire il vero di solito vediamo la famiglia felice classica, che si alza al mattino, tutti fanno colazione assieme, sono felici e uniti. Di famiglie così ce ne sono tante, noi abbiamo deciso di raccontarne un’altra, che non è irreale, genitori separati li conosciamo tutti, se non lo siamo noi stessi. Abbiamo notato come molti abbiano interpretato lo spot in base alla loro esperienza personale. Ai primi rispondiamo che abbiamo ricevuto decine di messaggi di persone ormai adulte che ci hanno detto: Io facevo la stessa cosa, mi sono rivisto in quella bambina. Quindi pensiamo di aver raccontato una storia verosimile, non a caso nei loro messaggi i separati e i divorziati hanno scritto finalmente qualcuno che parla di noi:”
Invito tutti gli amici lettori a non perdersi la “visione” di tale spot, merita un minuto di vera attenzione.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Esselunga