LA PARTITA DEL PROFESSORE

(da un tavolo del “Caffè Costantini”, il Prof. Ercole Garbuglia racconta la sua visione poetico-allucinata dei fatti)

Cronaca di Cesena – Cosenza: una partita di calcio e di cuori.

A cura di Marco Benazzi editorialista – Foto Luigi Rega

Cesena, 14 dicembre 2024 – Una giornata gelida come i sogni di un tifoso in attesa che un miracolo si abbatta sullo stadio “Dino Manuzzi” questo pomeriggio di sabato, dove il Cesena ha ospitato il Cosenza in una sfida che prometteva fuochi d’artificio. E invece, come spesso accade in una partita di calcio, l’unico fuoco d’artificio è stato quello di una bordata di tiri a vuoto, impazziti come bimbi in un negozio di dolciumi.

Immaginate il pubblico, la scena: un mare di maglie bianche e nere ha invaso gli spalti, mentre i tifosi del Cosenza, vestiti di rosso e blu, si sono presentati come rari pesci nel mare dell’Adriatico, speranzosi nonostante una trasferta lunga e tortuosa come il cammino di un pensionato in fila all’Inps. Prima dell’inizio, i cori risuonavano come melodie di un vecchio juke-box, abbastanza da risvegliare anche chi dorme da tempo sul divano.

L’arbitro, il giovane occhialuto come l’insegnante di matematica delle medie, insuffla nel fischietto e via. Con estrema efficacia, il Cesena mostra subito la sua intenzione al secondo minuto con un’azione in grado difar tremare le gambe al portiere del Cosenza. Ma anche l’attaccante, chissà se per errore oppure se per modestia, preferisce tirare a giro, come se cercasse un rigore… nella porta sbagliata. Poveraccio.

Passano i minuti, e nel frattempo un paio di tentativi imbarazzanti seguono da entrambe le parti, come due timidi amanti al primo appuntamento. Poi a 25′, in un lampo di genio: una croce dell’uomo dai piedi buoni, che si staglia alto dai suoi piedi da artista in stato di grazia, trova il bomber al centro dell’area, il quale colpisce con una testata degna di un cavaliere medievale, ed è 1-0! Il “Dino Manuzzi” esplode come se fosse San Silvestro, mentre il Cosenza si guarda interdetto come se gli avessero appena detto che il gelato è finito.

Ma il Cosenza non cede. Si riorganizza, e al 39′ scompiglia il centrocampo bianconero con un fulmine di contropiede. Il numero 10, nato genio del dribbling, esegue una piroetta che paleserebbe anche il più raffinato balletto di un danzatore della Scala, ma il tiro va in alto. “Non è così che si fa, amico mio!” sembra che gli dica il cielo, mentre la palla scompare nell’aria gelida del sogno romagnolo.

Nel secondo tempo, il Cesena entra in campo come se i ragazzi avessero appena bevuto un caffè corretto al brandy. A 10 minuti dal fischio finale ancora un’altra ghiotta occasione: punizione dal limite, la folla trattiene il respiro, il bomber calcia un bolide e la palla vola come un aquilone a un passo dal vento sicuro, ma un felino riflesso del portiere del Cosenza la devia in calcio d’angolo. Gli applausi arrivano scroscianti, si sentono, riempiono l’aria, mentre l’arbitro fissa il cronometro come un indovino di un tempo che non può prevedere la parte anteriore della partita.

E, come tutte le favole che si rispettano, al 92′ il Cosenza trova la forza inaspettata di un’ultima offensiva. Cross in area e, come un falco, il suo bomber si lancia, colpendo con la testa in un millesimo di secondo. GOOOOOOL! Incredibile: l’1-1 è esploso come un pallone gonfiato e il tifo cosentino scoppia in un mare di gioia travolgente.

Il fischio finale, quasi come se la fine di un bel film fosse arrivata inaspettatamente al finale di una serata di emozioni, risate e cuori spezzati per alcuni. Cesena e Cosenza lasciano il campo abbracciandosi simbolicamente, come se avessero condiviso un discorso di cuori e destini, un pomeriggio che sarà ricordato da entrambi come l’apatia di un lunedì mattina.

Il calcio è, dopo tutto, una faccenda di attimi, errori e trionfi che trasformano anche un semplice pomeriggio di metà dicembre in un’avventura epica. E noi narratori dei tempi nuovi non possiamo far altro che testimoniarla.

(Al barman): Caro e dolce Franz, oggi voglio cenare con piatti dedicati ai nostri amici, tipici della cucina casentinese, rigatoni alla Giancaleone”, con pomodoro, scamorza affumicata e  pancetta affumicata, il mitico “baccalà alla cosentina, preparato con patate, olive nere, peperoni, salsa di pomodoro, alloro, prezzemolo, sale e pepe, cuddrurieddri in abbondanza, una bottiglia di Balbino dell’azienda agricola Farneto del Principe d’Altomonte, citato da Plinio il Vecchio nel Naturalis Historia” e per terminare un caffè corretto con liquore al bergamotto. Per il conto, sai già a chi rivolgerti.

Buongiorno a tutti i tifosi del Cesena Calcio!

In questo periodo di festa, mentre la neve si posa leggera sui nostri cuori e sulle strade della nostra amata città, desidero inviarvi i miei più sinceri auguri di Buon Natale. Che possiate trascorrere queste giornate circondati dall’affetto dei vostri cari, con un buon bicchiere in mano e il calore della nostra passione calcistica nel cuore.

Ricordate che, come nel calcio, anche nella vita ci sono momenti di gioia e di difficoltà. Ma con il giusto spirito e un po’ di ‘vino’ (o birra, a seconda dei gusti!), possiamo affrontare tutto con un sorriso. Che il nuovo anno porti al Cesena e a tutti noi tante soddisfazioni, vittorie e, perché no, qualche brindisi da condividere insieme.

Auguri di cuore e Forza Cesena! 🎄⚽🍷

Con affetto, prof. Ercole Garbuglia fu Ernesto

Editorialista Marco Benazzi

1 commento

  1. Come sempre Marco Benazzi colpisce nel segno. Questo articolo dedicato alla nostra squadra del cuore è un omaggio alla nostra compagine romagnola. Come sempre l’editorialista della nostra redazione de ilpopolano.com, scrive i racconti pieni di pathos e di grande affetto per la nostra squadra di calcio. Marco non è solo un tifoso, e anche uno sportivo, una persona di cultura che racconta le storie anche di tanti anni fa. Le storie di una Cesena di una volta, quando noi eravamo ragazzi, quella Cesena degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta con tanta passione ci mette il suo cuore di romagnolo. Caro Marco, amico mio ti auguro buone feste a te e alla tua famiglia. Ah quasi mi dimenticavo, un augurio da parte mia, va anche alla Società calcistica, ai suoi giocatori e ai sui tifosi.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui