Venerdì 01 Novembre 2024
Colore liturgico: Bianco
Rallegriamoci tutti nel Signore, in questa solennità di tutti i Santi: con noi si allietano gli angeli e lodano il Figlio di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo – Mt 5,1-12a
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Commento:
lI Vangelo di Marco, il più attento alla sequela e all’imitazione del Maestro, può essere ripartito in tre sezioni, che tutte si aprono con una professione di fede in Gesù e tutte si chiudono con una cecità sanata: l’evangelista ci conduce dall’annuncio del Battista alla guarigione del cieco di Betsaida, dalla dichiarazione di Pietro in Cesarea di Filippo al risanamento del cieco di Gerico, dall’acclamazione di Gesù come «Colui che viene nel nome del Signore », fatta da tutto il popolo alle porte di Gerusalemme, alla cecità del cuore che si verifica dopo la Risurrezione, una incredulità ostinata che caratterizza in particolare gli apostoli. Il Signore rimprovera aspramente la mancanza di fede e la «durezza di cuore» dimostrate dai suoi, eppure li risana nella sua misericordia e offre a quegli stessi che non avevano creduto, «gli Undici riuniti a tavola», figura della Chiesa di ogni tempo, Corpo mistico di Cristo radunato intorno all’Eucaristia, la conferma del suo amore senza limiti e la stessa missione del principio: Andare in tutto il mondo, predicare il Vangelo ad ogni creatura e aprire ad ogni uomo le porte della Salvezza. C’è una promessa di infinito in questa missione: tutti, dall’origine e senza distinzioni, siamo amati, chiamati alla vita senza fine e alla visione beatifica di Dio, attesi come figli! «E lo siamo realmente! Noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato! Quando però Egli si sarà manifestato, noi saremo simili a Lui e lo vedremo così come Egli è!» . Vedere Dio è l’anelito di tutte le Scritture, l’attesa dei Profeti, la gioia grande di quanti in ogni tempo lo hanno cercato e lo hanno riconosciuto in Gesù: in Lui Dio si vede! Il vecchio Simeone, al termine della sua lunga esistenza, può stringere tra le braccia il Bambino nel Tempio di Gerusalemme ed esulta perché «i suoi occhi hanno visto la salvezza preparata dal Padre davanti a tutti i popoli». Nella solennità di oggi, massimo grado della festività nella Chiesa, ringraziamo il Signore per quanti già vedono il suo volto e vivono nella sua gloria, per la santità degli uomini e delle donne che, in ogni tempo, «sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide nel sangue dell’Agnello». Si tratta di «una moltitudine immensa, che nessuno può contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua» : tutti i santi e le sante di Dio, già passati per questa terra, testimoniano a noi la certezza della fede, della speranza e della carità che ci sorreggono per le strade del mondo, pur tra le prove, le sofferenze, le tentazioni, le cadute; essi «hanno salito il monte del Signore» e «abitano nel suo luogo santo»: il Salmo 23 (Responsorio) ci invita a seguirne le orme custodendo «la benedizione di Dio», che è la vita che non muore, con «mani innocenti e cuore puro», senza menzogne. Il Vangelo ci offre le beatitudini nella versione di Matteo: già per il Battesimo siamo santi e siamo entrati nella vita! Se custodiamo relazioni feconde, con il Padre e con i fratelli, attraverso il nostro impegno quotidiano, semplice e sereno, per la pace, la giustizia, il bene, nella testimonianza franca della fede, ciascuno di noi costruisce e vive, già qui e ora, il Regno di Dio! (Famiglia Cristiana)
O Dio, unica fonte di ogni santità, mirabile in tutti i tuoi Santi, fa’ che raggiungiamo anche noi la pienezza del tuo amore, per passare da questa mensa, che ci sostiene nel pellegrinaggio terreno, al festoso banchetto del cielo.
Buona “festa” a tutti.