La Premier Giorgia Meloni
La Premier Giorgia Meloni, a seguito delle solite e ripetitive polemiche, frasi ingiustificate e infamanti perpetrate da una opposizione che nulla di reale e concreto ha da mettere sul tavolo, fatta eccezione per il “GENDER e il QUEER” ha ritenuto con una diretta sui social di “spiegare in modo elementare” soprattutto  proprio a quelli che si ritengono i portatori della “cultura e dell’intellighenzia italiana” e ai radical chic che li seguono a ruota, come funzionerà davvero l’autonomia che è diventata legge la scorsa settimana.
In primis la Meloni ha fatto pulizia di tutte le menzogne, le falsità, la propaganda polemica e negativa di cui la sinistra si è “lavata la bocca” in questo periodo tanto per non smentire il suo ruolo disfattista nei confronti dell’Italia e del suo Popolo ricordando che questo progetto è stato, anni or sono,  teorizzato proprio dai predecessori della Segretaria del PD Elly Schlein e compagni di cordata.
Le sue parole: “Vale la pena di ricordare che l’idea di attribuire maggiore autonomia alle Regioni che ne facciano richiesta non è un’invenzione del centrodestra, è un principio inserito nella nostra Costituzione con la riforma del Titolo V varata nel 2001 e approvata a colpi di maggioranza sotto il governo di Giuliano Amato e il governo Amato è stato un governo di sinistra-sinistra“.
La Premier pertanto ritiene assurda e “scomposta” la posizione tenuta della sinistra in questo specifico frangente e aggiunge: “Quella stessa riforma è stata poi confermata dagli italiani con il “referendum”, pertanto si può dire che ha la piena legittimità a entrare in vigore. Ma non solo perché quella riforma è stata l’approdo di un percorso iniziato nel 1997 dal governo Prodi e proseguito con i governi di Massimo D’Alema. Il Governo che rappresento ha portato a termine un percorso iniziato quasi 30 anni fa e l’ha fatto nel rispetto della volontà popolare“.
La Schlein e compagni muovono “infamanti” accuse all’esecutivo e gridano ai 4 venti che ci sia una “volontà concreta” di spaccare in due l’Italia, per cui ritengo doveroso, nei confronti di CHI ha votato per il centro destra. rispondere a tali vergognose parole: “Intanto noi stabiliamo una precondizione, che nessuno fin qui aveva avuto il coraggio o la volontà di definire. Parliamo cioè dei livelli essenziali delle prestazioni ovvero dei servizi dovranno essere garantiti su tutto il territorio nazionale, perché è questo che ha creato in Italia le disparità. Queste sono le condizioni che la legge quadro ha previsto per concedere l’autonomia e il fatto che nessuno si sia mai posto il problema di stabilire per legge, Regione per Regione, quali debbano essere i livelli qualitativi e quantitativi minimi di prestazioni da garantire, per fare in modo che non ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B” è una delle cause dei divari ampi. I Lep sono stabiliti e finanziati dallo Stato e nessuna Regione può violarli o prevedere condizioni peggiorative, proprio perché l’autonomia è stata prevista per responsabilizzare le Regioni e le sue classi dirigenti sulla spesa e sui servizi e non è vero che va contro una parte dell’Italia e crea le differenze. Non se n’erano accorti i nostri amici della sinistra, mentre avviavano gli accordi preliminari con le Regioni, che senza definire a monte i livelli essenziali delle prestazioni, allora sì si rischiava di creare maggiori disparità. L’autonomia differenziata, è solo un tassello di un piano molto più ambizioso e strutturato e va avanti a passi spediti il lavoro del governo per riformare questa nazione nonostante l’opposizione feroce di chi pur dicendo ogni giorno che in Italia molte cose non vanno bene ci propone come unico programma quello di lasciare tutto com’è. Questo esecutivo si sta impegnando nella messa a terra di diverse riforme e contro tutte queste la sinistra è scatenatissima. Ci accusano ovviamente di ogni possibile nefandezza. Sulla riforma del fisco hanno detto che eravamo amici degli evasori e abbiamo portato a casa il record di recupero di proventi della lotta all’evasione fiscale: smentiti. L’obiettivo è far crescere il Paese, dargli gli strumenti per rialzarsi, finalmente, dopo anni di crescita zero e decrescita. Questo siamo noi, patrioti. Patrioti che sanno quale sia il verso della bandiera tricolore quando la sventolano e che lavorano perché tutti i cittadini di questa nazione abbiano gli stessi diritti e le stesse opportunità, dimostrando che si sarebbe potuto fare anche prima“.
Forse, ha concluso la Premier Meloni: “Lo sa anche l’opposizione. Forse per questo sono così nervosi e usano irresponsabili toni da guerra civile, perché non hanno argomenti nel merito”. I modi che usa la sinistra, non sono altro che “una difesa disperata dello status quo“.
Ovviamente non poteva mancare un classico intervento della sinistra e nell’occasione ha pensato bene di cercare un “pezzetto” di visibilità la Deputata del M5S, Susanna Cherchi, che ha proposto per la Meloni Piazzale Loreto!
La Meloni, senza esitazioni, ha così concluso il suo intervento: “Ha evocato per noi Piazzale Loreto, in pratica io dovrei essere massacrata e appesa a testa in giù“.
E poi dovrebbero essere Deputati e Senatori del centro-destra a dimettersi!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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