Ora che il Deep State americano ha suggerito all’ormai pensionato nonno Biden di superare l’ennesima linea rossa che ci divide dalla terza guerra mondiale, vedremo a quanto si potrà spingere la pazienza del presidente Vladimir Putin, reo di aver attaccato uno stato Quasi inerme, Quasi sovrano, Quasi pacifico e Quasi democratico del quale l’ex Cancelliere Ángela Merkel dichiarò in un’intervista pubblicata dal giornale Die Zeit il 9 dicembre 2022: “Per quanto riguarda gli accordi di Minsk 1 e Minsk 2 del 2014 e 2015 non abbiamo voluto che l’Ucraina li attuasse perché la guerra era l’obiettivo finale, ed era quindi necessario quel tempo per armare e preparare l’Ucraina al conflitto con la Russia”.
Ma ora siam giunti giusto giusto all’epilogo finale, dopo due anni di incontrastata supremazia bellica dell’Ucraina, dopo due anni di durissime sanzioni alla Russia che l’avrebbero ridotta ad un paese di pezzenti fantasmi, poi radunatisi tutti a piangere sulla tomba di uno sfortunato e malatissimo Presidente Putin. Almeno questo è quanto le più importanti agenzie di stampa quali la Britannica Reuters e l’Americana Associades Press han dichiarato quotidianamente, notizie poi pedissequamente ribattute dalle penne migliori del Bel Paese e non solo. Inspiegabilmente ora ci siamo svegliati e l’eroica Ucraina ha perso la guerra, e non solo. La Russia, mortalmente indigente che armava il suo esercito con pale rudimentali in assenza di armi e munizioni che la stessa Ucraina aveva da vendere “tanto che se ne ritrovano le stesse in mano all’ISIS”, dopo che per tentar di costruire razzi rudimentali i Russi si eran ridotti a trafugare i cip delle lavatrici Ucraine, ebbene ora tutto è cambiato.
Come sarà mai potuto accadere? Come potrà ora il mainstream Europeo spiegare un tale capolgimento al grande pubblico che si è abbeverato ad una fonte tanto maldestra da far copia e incolla delle agenzie a stelle e strisce senza mai farsi domande ne evidentemente darsi risposte?
Certo i giornalisti nostrani non saranno in odore di premio Pulizer, ma a toccar livelli così bassi non ci riesce neppure lo zio Paperino. Dovere di un giornalista (intendo un giornalista vero) è quello di riportare i fatti esattamente come sono accaduti, sarà poi il lettore a trarne le considerazioni. Tutto questo attiene al diritto all’informazione e al diritto di cronaca sancito dalla costituzione e dai primi capitoli degli ordini dei giornalisti. Se un giornalista non fa questo, non è un giornalista, ma forse un saggista un opinionista, di questi tempi oscuri potrebbe essere addirittura un esperto, il quale dovrebbe comunque spiegare di cosa è esperto, con quali qualifiche e con quali conflitti di interesse, perché sono appunto queste le cause di un’informazione di parte, di un’informazione manipolata, di una narrazione che non è più assolutamente informazione, ma propaganda.
Bene, a mio avviso, oggi frequentemente si cade nella narrazione prezzolata e di parte che inevitabilmente distorce i fatti e volutamente manipola l’opinione pubblica. La ricerca della verità è frutto di scrupoloso lavoro e di maniacale incrocio di dati, oltre che di costante verifica delle fonti. Per comprendere le ragioni di un conflitto è assolutamente necessario avere una visione il più possibile aperta degli avvenimenti che hanno condotto alla guerra stessa, che è esattamente ciò che non è stato fatto dalla narrazione nostrana. Facendo un salto indietro nel tempo, potremmo notare che la crisi ingenerata dai missili stanziati dai russi a Cuba nel 1962, che rischió di innescare un conflitto mondiale atomico, costringendo il presidente John Fitzgerald Kennedy – che proprio non si poteva definire un guerrafondaio – a minacciare la Russia di Kruschev di cancellare con un’azione militare armata di testate atomiche, l’isola di Cuba se non fossero stati smantellati i missili che a ragione degli americani erano troppo vicini alle coste della Florida “che non è certo più distante dell’Ucraina da Mosca “ senza però mai citare i missili Americani allora di stanza in Turchia.
Come sappiamo, fortunatamente, la trattativa si concluse con un accordo segreto tra il presidente americano e quello russo del quale ancora si stenta a parlare. Ma oggi non abbiamo più due veri politici come Kennedy e Krushev. Oggi l’America segue ancora le linee guida dettate da Zbigniew Brzezinski, politico e politologo polacco naturalizzato statunitense, consigliere per la sicurezza nazionale durante la presidenza di Jimmy Carter, uomo dalle idee tanto chiare da affermare: “Presto non vi sarà alcun altro centro capace di contestare il predominio americano in nessuna delle quattro dimensioni chiave del potere, militare, economico, tecnologico, culturale l’unica alternativa a questo disegno è l’anarchia mondiale!”
Quando l’idea di base è questa, il resto vien da sé. Ma disgraziatamente, per il compianto Mr. Brzezinski oggi la Russia è armata con missili che viaggiano a tre chilometri al secondo e possono portare testate atomiche multiple in grado di cancellare tutto il reame di Re Carlo in solo 15 minuti senza possibilità alcuna di essere intercettati. Dunque sarà il caso che gli Inglesi ci facciano bene i conti. Oggi non è più il tempo a loro tanto congeniale della democrazia delle cannoniere, né quello della Compagnia delle Indie Orientali o del loro democratico Sir Francis Drake Corsaro al servizio di Sua Maestà Britannica.
Povera Ucraina usata come carne da macello per gli interessi di un’America sempre più in crisi economica, con un debito pubblico di trenta miliardi in crescita, per la quale finché c’è guerra c’è speranza, quantomeno di poter continuare a sfruttare le nazioni, depredarle e portargli la sua DEMOCRAZIA del dividi e impera. Poveri Americani, dove oggi una spesa imprevista di soli mille dollari mette in crisi il 47 ‘/, dei cittadini, e non solo nella cintura della ruggine dove la disoccupazione ha raggiunto livelli record, e dove il 27 ‘/, della popolazione ha fatto ricorso almeno una volta a cure psichiatriche.
Un popolo depresso al quale è stato fatto credere di essere l’asse di un’immaginaria bilancia mondiale, un’antica vera democrazia che ha insegnato al mondo ad assassinare i suoi presidenti quando non in linea con la lobby delle armi o con quella delle banche e che quindi non potrà certo resistere al cambiamento totale in atto nel mondo, dove i vecchi schiavi si ribellano ai democratici padroni e non accettano più di pagare una improbabile promessa di protezione in cambio di un totale saccheggio.
La giovane Africa – lo ha spiegato sia ai francesi che agli americani – non è che l’inizio di quello che si profila come un sanguinoso, ma inarrestabile mutamento che i BRICS promettono di realizzare…..Non ci resta che Sperare ???
A cura di Paolo Bandini Callegari – Foto Imagoeconomica