Oriana Fallaci nacque a Firenze il 29 giugno 1929 e vi morì il 15 settembre 2006, a 77 anni, dopo un peggioramento delle sue condizioni di salute dovuto al cancro ai polmoni che da anni la perseguitava.
E’ stata una “grande” giornalista e una “grande scrittrice” italiana.
Partecipò giovanissima alla “Resistenza italiana” e fu la prima donna italiana ad andare al fronte in qualità di “inviata speciale“.
Fu una grande sostenitrice della rinascita culturale “ellenica” e ne conobbe le più importanti personalità, tra cui Alexandros Panagulis, del quale fu la compagna dal 1973 fino alla morte di questi nel 1976. Durante gli ultimi anni di vita fecero discutere le sue dure prese di posizione contro l’Islam, in seguito agli attentati dell’11 settembre 2001 a New York, città dove viveva. Come scrittrice, con i suoi dodici libri, ha venduto circa venti milioni di copie in tutto il mondo.
Fu anche molto attenta alla politica italiana e agli sviluppi della UE.
Come riportato in uno scritto di F. Curridori, pubblicato su “Il Giornale” proviamo a rileggere insieme alcuni interventi, passati alla storia. della giornalista Fallaci in merito proprio al Prof. Romano Prodi, tornato alla ribalta della cronaca in questi giorni per “bizzarri” episodi che hanno segnato la sua vita, di cui uno in particolare: la seduta spiritica per scoprire dove si trovasse Aldo Moro.
Fu proprio Oriana Fallaci a renderne memoria in una lettera molto personale scritta nel 2000 al Professore, che recitava: “Signor Presidente della Commissione Europea so che in Italia la chiamano Mortadella, addolorata perché la mortadella è uno squisito e nobile insaccato di cui andar fieri, non certo per lei che in me suscita disistima fin dal 1978. Supplicai il Padreterno di tenerla lontana dalla politica. Peccato che al solito il Padreterno non m’abbia ascoltato, che in politica lei ci si sia buttato senza pudore. tanto che la mia disistima pe lei s’è approfondita nonché arricchita d’una antipatia quasi epidermica. Il solo udire la sua voce manierosa e melliflua m’innervosisce, il solo guardare la sua facciona guanciuta e falsamente benigna mi rattrista, Monsieur. Mi rammenta la Comèdie Italienne o Commedia dell’Arte, Pulcinella e Brighella, Arlecchino e Tartaglia“. Tutto questo a seguito della “famigerata” tenuta spiritica poco prima che l’Onorevole Aldo Moro venisse assassinato dalle Brigate Rosse!
Ma non fermiamoci qui e, onorando il ricordo della Fallaci, andiamo oltre e proseguiamo nella lettura di altre frasi dedicate al Professore nel 2003, anno in cui scriveva: “Quando al suo agglomerato politico dette l’acconcio nome e l’acconcia immagine d’un Asino, e quando D’Alema la rimpiazzò a Palazzo Chigi. Il guaio è che per spodestarla, dovette rifilarla all’Unione Europea, ove ci ha fatto fare non poche figuracce, Monsieur“.
Tocca poi un altro argomento relativo al sondaggio richiesto da Prodi ai cittadini della Ue in merito alla guerra in Iraq e sottolinea: ” Sondaggio con cui si chiedeva, fra l’altro, quale fosse il Paese che minacciava di più la pace nel mondo e a cui risposero 7515 persone. Però lei lo rese noto come se si fosse trattato d’un referendum plebiscitario, e in anteprima dette la risposta da cui risultava che secondo il 59% degli europei il paese che più minacciava la pace nel mondo era Israele“.
La Fallaci, nel suo iter giornalistico lo chiamò ancora in causa in merito alle 60 pagine inoltrate da Prodi per essere sostenuto quale loro Leader ai dirigenti dell’Ulivo, affermando: “Le sue figuracce sono le nostre figuracce, Monsieur. Figuracce dell’Italia. E io soffrii tanto a leggere i tre aggettivi che Hans-Gert Poettering, il capo del Ppe, aveva scelto per condannare il suo secondo exploit: Scorretto, Inaccettabile, Irresponsabile“.
Fallaci, sempre molto attenta alle situazioni politiche indirizzò una nuova missiva a Prodi in cui diceva: “Mister Prodi ha rinunciato al diritto morale di guidare la Commissione Europea e ai popoli d’Europa renderebbe un miglior servigio se tornasse nel calderone della politica italiana. Non ci mancava che lei, Monsieur. Voglio dire oltre a Pulcinella e Brighella, Arlecchino e Tartaglia, non ci mancava che Mortadella. Santo Cielo, non le bastavano gli immeritati fasti di Bruxelles, Dove ogni mese lei riceve cinquanta milioni di vecchie lire italiane! E, perbacco, sono tante! Così tante che mi chiedo come facciano gli italiani, anzi gli europei, a non rinfacciargliele“.
Direi che la Fallaci non poteva essere più chiara e veritiera di così, per cui rivolgiamole un saluto e un grande abbraccio virtuale.
Resterai per sempre nel nostro cuore!
A cura di Pier Luigi Cignoli editorialista – Foto Imagoeconomica