Da quanto emerso dopo lo spoglio delle schede relative alle Elezioni Europee di evince che il Parlamento europeo si sta spostando più a destra grazia anche alle nuove generazioni di elettori europei., si parla di 20.9 milioni di elettori under 35, che non si sentono né ascoltati né tantomeno protagonisti data la ferrea, inossidabile e monolitica presenza delle “baronie politiche” non disposte a cedere una sola poltrona del potere.
Quest’anno però qualcosa è cambiato: il gruppo di estrema destra Identità e Democrazia (Id) e i Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) potranno esercitare una maggiore influenza nel prossimo quinquennio nel Parlamento europeo, avendo “acquisito” rispettivamente nove e sette seggi alle loro liste in seguito alle elezioni del 9 giugno.
Dai dati rilevati dal “ThinkYouth” si riscontra che i “giovani” hanno avuto un ruolo determinante in questo risultato. Il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) si è appropriato di un gran numero di voti giovanili, mentre in Francia un terzo dei giovani ha optato per il partito di estrema destra Rassemblement National (Rn). In Polonia i giovano si sono schierati con il partito Confederazione Libertà e Indipendenza, dove anche il partito ultraconservatore Diritto e Giustizia si è assicurato ben il 16% dal voto “giovanile”!
Lo scopo dei voti assegnati dai “giovani” alle destre è finalizzato a “Eliminare (non fisicamente) i tecnocrati” – “Ritrovare e ricostruire una Europa delle nazioni” – “Ridurre l’immigrazione” – “Indebolire i partiti tradizionali inefficaci e corrotti (vedi Qatar e contratti segretati)” .
Infatti, in Francia,  Enzo Alias, uno dei tanti giovani sostenitori del Rassemblement National, spera che il partito di Marine Le Pen faccia la storia” nelle prossime elezioni legislative del 30 giugno p.v. e “si imponga come prima forza politica in Francia“.
Il Presidente (guerra-fondaio che vorrebbe mandare i giovani francesi a morire a Kiev) Emmanuel Macron, dopo aver sciolto l’Assemblea Nazionale ha indetto le elezioni visto che il suo Partito centrista Renaissance ha subito un duro colpo sicuramente inatteso rispetto a RN che ha ottenuto oltre il 31 per cento dei voti.
Enzo Alias, che è anche Presidente dell’Organizzazione Giovanile Patriots Network, legata ai partiti populisti di estrema destra e di destra di tutto il mondo, ha tenuto a sottolineare che il partito è sempre stato molto popolare tra i giovani, tanto è vero che ha saputo coinvolgere e catturare il segmento che aspira a una Francia “conservatrice, patriottica e orientata alla sicurezza“.
Non a caso, in una intervista a Euronews ha affermato: “RN dovrebbe lavorare per riformare completamente l’Unione europea e mettere fuori gioco i tecnocrati per tornare a un’Europa delle nazioni che rispetti la sovranità di ogni nazione. Sono impegnato nelle idee del partito perché sono un patriota che non può più sopportare di vedere il proprio Paese affondare senza che il nostro governo intervenga o chiuda un occhio sul suo destino“.
Al suo dire si associa anche Signe Vedersø Keldorff, Presidente dell’ala giovanile del Partito Popolare Danese, nazionalista e populista di destra, che evidenzia: “La Ue deve rimanere fuori dalla vita quotidiana dei danesi“.
Non dimentichiamo che Il suo partito, capitanato da Morten Messerschmidt, è diventato la seconda forza politica in Danimarca nel 2015, perdendo poi parte della popolarità acquisita nella sua formazione, ma Vedersø auspica che i risultati ottenuti da Id e Ecr possano invertire questa tendenza e aggiunge: “Molte persone ci vedono come un partito estremista, ma credo che siamo fraintesi perché vogliamo solo una politica sicura per la Danimarca“.
In Spagna invece il nuovo partito, “La festa è finita” (Se acabó la fiesta, Salf), movimento radicale anti-sistema, ha ottenuto ben 2 due seggi al Parlamento europeo con la lotta alla “corruzione politica” portata come unica bandiera nella sua proposta elettorale. Il suo leader, Alvise Pérez, si propone come un “agitatore” e ha promesso di mettere in gioco il suo intero stipendio da Europarlamentare se riuscirà a “svegliare” i politici che “vivono dell’impunità del furto“. Con il suo canale in Telegram, è riuscito a stabilire un vero e importante contatto con i giovani e con gli “euroscettici”, un’intera generazione stanca e avvilita da promesse fantasiose e che vuole azioni concrete. Ha fatto ben comprendere che la UE è soffocata dalla sua stessa burocrazia ed è incapace di proteggere gli interessi dei cittadini spagnoli.

La sfiducia di questo giovane verso l’Ue è dovuta alla sua “eccessiva burocrazia” e alla sua incapacità di proteggere gli interessi dei cittadini spagnoli.

Da tutto questo emerge che i giovani sono attratti sia da “un leader carismatico” che da una “comunicazione innovativa“, e Rita Matias, Presidente dell’ala giovanile del partito di estrema destra portoghese “Chega!” ne dà conferma dicendo: “I giovani, soprattutto sui social network, mostrano il coraggio di rompere con il politicamente corretto”, ennesima invenzione di una sinistra decadente e inefficiente! Il suo “partito” è salito al terzo posto nelle ultime elezioni portoghesi di marzo, passando da 12 a 50 deputati e assicurandosi un quarto dei voti tra i 18 e i 34 anni.  In queste elezioni europee, “Chega!” ha ottenuto solo 2 seggi, un confronto ritenuto “disonesto”, da Rita Matias, eletto Deputato europeo, dovuto a fatto che i Portoghesi non si sentono affatto rappresentati dalle Istituzioni europee. Infatti solo il 34,5% degli elettori ha partecipato alle elezioni europee. Rita Matias aggiunge: “Le nuove generazioni vedono che la controcultura è sempre più a destra, dove c’è una rottura con il pensiero unico e si può dire quello che tutti pensano, ma che non dicono per essere socialmente accettati“.
Commenti: La Presidente dell’associazione no-profit European Youth Forum, María Rodríguez Alcázar, afferma: “La popolarità di questi partiti sta aumentando a causa della percezione che i partiti politici tradizionali falliscono e non fanno abbastanza per migliorare le nostre vite e sul fatto che sfruttano la convinzione che l’Ue sia un’entità distante che non si preoccupa delle preoccupazioni quotidiane dei cittadini. I partiti di estrema destra è vero che non offrono soluzioni, ma mettono sul tavolo i veri problemi. In questo gioco, i Partiti europeisti dovrebbero avere l’impegno di spiegare ai giovani come funzionano le istituzioni, per attirarli verso la democrazia“. (quale democrazia? quella paventata dalla sinistra?)
Andrea Gerosa, fondatore del think tank “Think Young”, in una intervista con Euronews, spiega : “I giovani di oggi sono più infelici rispetto alle generazioni precedenti a causa della percezione che i partiti tradizionali non sono riusciti a realizzare i loro obiettivi sulle questioni sociali e sono disposti a cercare soluzioni alternative. In tutti gli Stati membri dell’Ue, più di sette su dieci sono preoccupati per il costo della vita; l’82% è preoccupato per la minaccia della povertà e della disuguaglianza, e questi elementi spiegano perché i giovani incanalano queste stesse preoccupazioni attraverso alternative di estrema destra“. Andrea Gerosa ritiene anche che i giovani europei si siano sentiti esclusi dalla Pandemia del COBID-19, che ha lasciato in eredità alti livelli di ansia e lo spostamento ideologico a destra e aggiunge: “In Francia, dove si è manifestata una tendenza significativa verso destra, il 32% per cento dei giovani si dichiara “ansioso”, con il potere d’acquisto e la salute tra le questioni che li preoccupano maggiormente e questo li rende attratti dai discorsi populisti di cambiamento e dalle promesse di rovesciare lo status quo. Combinando messaggi di forte impatto con strategie di campagna mirate si può creare una forte base di sostenitori, a prescindere dalle incongruenze fattuali. Non a caso la campagna anti-immigrazione e anti-corruzione di Perez su Instagram e Telegram, in cui la messaggistica ha prevalso sulle informazioni veritiere, ne è un chiaro esempio“.
Gerosa va oltre e dichiara: “Il Partito di estrema destra “Alternativa per la Germania” è stato il più motivato e agguerrito di tutti glia altri. Considerato, e questo per sminuirne il valore, come il partito di TikTok, ha raccolto l’adesione dei giovani elettori con messaggi facili da capire ed emotivi e ora raggiunge tanti giovani tedeschi quanti tutti gli altri partiti messi insieme“.
Poi conclude: “L’idea che i giovani europei siano diventati reazionari è forse troppo avanzata al momento. Per ora, è meglio prendere questo dato come un campanello d’allarme che i giovani di tutta Europa credono che i partiti tradizionali non stiano fornendo risposte e soluzioni sufficientemente valide ai loro problemi. Se le principali questioni che interessano i giovani possono essere stabilizzate, non c’è motivo di pensare che i discorsi estremisti saranno il nuovo status quo.”
Ma certo, caro signor Gerosa, continuiamo pure a subire l’ingerenza di un Parlamento europeo gestito dalla baronia politica e da una sinistra incapace e discutibile, ma siamo fiduciosi nel 2027, allora non avrà molto da dire!
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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