La Juventus “ha commesso un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione“. Lo sostiene la Corte d’appello Figc nelle motivazioni della sentenza del -15 alla Juve per il caso plusvalenze.
Entrando nello specifico, è stato ritenuto che la Juve abbia commesso l’illecito, “vista la documentazione proveniente dai dirigenti” del club “con valenza confessoria e dai relativi manoscritti, le intercettazioni inequivoche e le ulteriori evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture“.
La Caf ha ammesso la richiesta della procura di revocazione del processo plusvalenze, è spiegato nelle pagine che “di fronte a un quadro dei fatti radicalmente diverso per l’impressionante mole di documenti giunti dalla procura della Repubblica di Torino che ha evidenziato l’intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori”.
“Per quanto riguarda la sanzione” – proseguono le motivazioni – “la Corte ha tenuto conto della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione e della stessa intensità e diffusione di consapevolezza della situazione nei colloqui tra i dirigenti della Fc Juventus S.p.a“.
Il Direttore responsabile Simone Tripodi – Foto ImagoEconomica