Stando alla Relazione annuale dell’Inps, presentata ieri alla Camera dal presidente dell’istituto, Tito Boeri, sono circa sei milioni i pensionati italiani che percepiscono un reddito pensionistico inferiore ai 1000 euro al mese: si tratta del 38% del totale dei pensionati del nostro Paese.

I pensionati Inps sono 15.663.809 (16,1 quelli complessivi) e ricevono un importo lordo medio mensile di 1.464 euro. Il 27,2% dei pensionati (4,2 milioni) ha una pensione compresa tra i 500 e 999,99 euro ed il 10,8% (1,68 milioni) fino a 499,99 euro. Il 6,5%, pari a 1 milione di pensionati, ha un reddito pensionistico superiore a 3.000 euro.

La spesa pensionistica a cui ha fatto fronte l’Inps (escluse le indennità agli invalidi civili) nel 2015 ha inciso per il 15,6% sul Pil, contro il 15,3% del 2014. “Si danno molte notizie allarmistiche sul bilancio dell’Inps. Bene, dunque, mettere i puntini sulle ‘i’: primo, l’Inps opera per conto dello Stato. Le sue prestazioni verranno comunque erogate, perché garantite da leggi dello Stato”, ha detto Boeri.

“Secondo, le stime del disavanzo e del debito pubblico dell’Italia incorporano già i trasferimenti che saranno richiesti per ripianare i disavanzi dell’Inps – ha aggiunto -. Terzo, il saldo annuale di bilancio dell’Inps riflette i trasferimenti dal bilancio dello Stato, alcuni dei quali sono effettuati a consuntivo. Stiamo lavorando con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per riordinare e rendere più tempestivi i trasferimenti dal bilancio dello Stato”.

Il presidente dell’Inps ha poi sottolineato: “Sarebbe paradossale che il confronto in atto fra governo e sindacati sulla flessibilità in uscita si concludesse ancora una volta con interventi estemporanei e parziali. Nello studiare i correttivi bene valutare i costi amministrativi in rapporto al numero di beneficiari”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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