La comunità internazionale è scettica sull’esito delle elezioni presidenziali in Venezuela, e solo 6 Paesi al mondo si congratulano con il vincitore, il Leader Nicolas Maduro al potere dal 2013.
La prima ha esprimere forti perplessità su tale “dubbia” votazione e relativa elezione presidenziale è stata la triade “NATO-USA-ONU”, i guerra-fondai per eccellenza, sempre pronti ad interferire nelle scelte politiche degli altri paesi che, tramite il Segretario di Stato americano Antony Blinken a Tokio per una conferenza, dopo aver esortando i funzionari della Commissione elettorale a pubblicare la “tabulazione dettagliata” dei voti, ha dichiarato: “Abbiamo serie preoccupazioni sul fatto che il risultato annunciato non rifletta la volontà o i voti del popolo venezuelano.
La comunità internazionale sta osservando molto da vicino questa situazione e risponderà di conseguenza“.
La Commissione elettorale del Venezuela, conferma che Maduro avrebbe ottenuto il 51% dei voti contro il 44% del candidato dell’opposizione Edmundo González, anche se i sondaggi indipendenti asseriscono che González abbia invece ottenuto il doppio dei voti del presidente uscente. Maduro è al potere dal 2013 e molti sono convinti che sia la sua gestione ad aver portato il Venezuela al collasso economico nonostante la presenza di molti giacimenti di petrolio, fortemente attivi.
L’opposizione, rappresentata per l’occasione da Maria Corina Machado, forza politica in contrasto a Maduro, ha sottolineato: “Quello che è successo nel nostro Paese è un enorme movimento sociale che non si fermerà. Siamo un movimento civico e pacifico, ed è così che continueremo a lavorare finché non faremo prevalere la verità, che prevarrà“.
Anche la Colombia, che ha rapporti amichevoli e collaborativi con Maduro, è rimasta basita da tale risultato e il ministro degli Esteri, Luis Gilberto Murillo, ha chiesto una verifica e un controllo indipendente del conteggio dei voti “il prima possibile“.
Il Presidente cileno, Gabriel Boric, ha detto che è “difficile credere” ai risultati ufficiali e ha precisato: “Dal Cile, non riconosceremo alcun risultato che non sia verificabile“.
Alcuni Stati Membri della UE, tra cui Spagna e Italia. Tanto è vero che su X, il nostro Ministro degli Esteri, Antonio Tajani ha dichiarato: “Ho molte perplessità sul regolare svolgimento delle elezioni in Venezuela. Chiediamo risultati verificabili ed accesso agli atti: il risultato che annuncia la vittoria di Maduro rispecchia veramente la volontà del popolo?“
Il Presidente argentino Javier Milei ha invitato le forze armate del Venezuela a “difendere la democrazia e la volontà popolare“.
Il ministro degli Esteri peruviano Javier González-Olaechea ha accusato il regime di Maduro di avere “l’intenzione di compiere una frode” e ha richiamato il suo ambasciatore per consultazioni. Anche Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Panama, Paraguay, Repubblica Dominicana e Uruguay hanno chiesto un conteggio trasparente dei voti da parte di osservatori indipendenti.
Nel contempo troviamo invece alcuni Stati che accolgono favorevolmente il risultato delle elezioni venezuelane: Russia, Cina, Iran, Cuba, Bolivia e Honduras, già alleati del Venezuela, si sono congratulati con Maduro per l’annunciato risultato elettorale.
Come era prevedibile non sono mancati cortei e rivolte di piazza, sanati con la forza e già si parla di feriti e di cica 2.000 persone tra arrestate e fermate per i controlli.
Seguiremo gli eventi.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica