Più bello di così non poteva accadere. Una immensa Italia con un cuore grande. Balbetta, soffre, prova a reagire, poi si vede trascura all’inferno e all’ultimo giro d’orologio porta in saccoccia un meritatissimo pareggio che vale il passaggio del turno.

Dopo lo schiaffone contro le furie rosse, arriva il riscatto con la Croazia che stava già gustando il dolce allo zabaione. La squadra che in quattro giorni Luciano Spalletti ha rimodellato negli uomini e nell’assetto tattico, dunque quantomeno rinasce dalle ceneri contro la Spagna, ricordandosi di essere ancora campione d’Europa.

Ora c’è da pensare alla partita contro gli elvetici in programma a Berlino il 29 giugno, il tempo necessario per riprendere fiducia e imporre il gioco dal primo istante. Da dove ripartirà il c.t. della nazionale azzurra è difficile capirlo, ma Frattesi, Scamacca e soprattutto Chiesa scalpitano per dare dimostrazione che la loro classe non è acqua.

Nella ripresa contro la Croazia infatti si è vista una squadra più compatta, equilibrata e qualche beneficio è arrivato, e sopra a tutti è emerso CALAFIORI fino all’interminabile recupero e il suo assist perfetto ha concesso a Zaccagni di segnare e mettere in una pazza gioia generale la panchina dell’Italia che festeggia sotto la curva dei diecimila cuori azzurri.

Il Direttore responsabile Simone Tripodi – Foto Getty Images Fonte Agi

 

Il Direttore Simone Tripodi

1 commento

  1. La nostra Nazionale di calcio, l’Italia stenta e sembra di non avere un bel gioco. Quale è il motivo è colpa degli allenatori o dei giocatori stessi, quelli che giocano nelle squadre italiane di serie A.
    Penso che anche in questo vi sia una crisi di identità, una crisi che ha per lungo
    tempo portato la nostra Nazionale di calcio a non essere quella di Facchetti e compagni ritornando indietro nel tempo.

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