Stefano, insegnante di epigrafia classica, si muoveva tra le ombre e la luce del suo mondo parziale. L’ipovisione non lo ostacolava nel suo lavoro, anzi, le lettere scolpite nel marmo erano per lui un universo tattile, dove ogni incisione raccontava storie di un tempo lontano. Ma c’era un altro universo che lo attirava, un universo di aromi e sensazioni, un universo che lo colpì un giorno sull’autobus.
Era mattina, il bus era affollato di volti sconosciuti e routine quotidiane. Stefano si aggrappò al sostegno, il clangore della città risuonava come un’eco distante. Poi, all’improvviso, un’onda di profumo gli attraversò il naso, un’esplosione di freschezza che lo colpì come un colpo di fulmine. Era il profumo di una donna, un’essenza che evocava libertà e avventura: “La vacanza”. La testa si riempì di bergamotto e pompelmo rosa, il cuore di pepe rosa e rabarbaro ghiacciato, e il fondo di ambra bianca, che lo avvolsero come un abbraccio caloroso.
Non poté fare a meno di cercare la fonte di quel profumo, ma la donna era già sparita tra la folla. Da quel giorno, ogni mattina, Stefano attendeva con ansia il momento di salire sull’autobus, sperando di rincontrare quell’aroma che lo aveva stregato. Gli altri passeggeri diventavano solo ombre, mentre lui si concentrava sul suo obiettivo: trovare Maria, la donna del profumo.
Le settimane passarono, e l’ossessione per quel profumo si fece sempre più intensa. Iniziò a notare ogni dettaglio olfattivo della sua vita quotidiana, confrontando ogni fragranza che lo circondava con quella della sua amata assente. I fiori nel mercato, il caffè al bar, il sapone della lavanderia: tutto era misurato in relazione a quel ricordo. Le sue lezioni di epigrafia divennero un pretesto per riflessioni sulla memoria e sull’olfatto, come se i profumi potessero rivelare verità nascoste.
Un giorno, mentre il bus si fermò bruscamente, Stefano avvertì un delicato soffio di brezza. Eccola! La donna che cercava! Si voltò con la forza della speranza che glifece battere forte il cuore. Ma quando le mani si sfiorarono, non fu solo il profumo di Maria a colpirlo; fu la dolcezza del suo sorriso immaginato, la luce dei suoi occhi che lo portavano a pensare che brillassero di un’intelligenza vivace.
“Scusa, stavo cercando di…”, iniziò Stefano, ma le parole si persero nell’aria. Maria lo interruppe, sorridendo.
”Sei l’insegnante di epigrafia, vero? Ho sentito parlare di te.” La sua voce era come una melodia che danzava nell’aria, e Stefano si rese conto che non era solo il profumo a legarli, ma una connessione profonda, come se avessero già condiviso un passato comune.
Ogni giorno da quel momento diventò un piccolo viaggio insieme. Scoprirono di avere passioni affini e sogni che si intrecciavano. Le lezioni di Stefano si riempirono di nuove storie, di aneddoti che parlavano di un amore che cresceva, di un futuro che si delineava. Maria portava con sé il profumo della vacanza, e Stefano imparò a riconoscerlo in ogni gesto, in ogni sguardo.
Un pomeriggio, mentre il sole tramontava, Stefano e Maria si trovarono a passeggiare in un parco. Il profumo del rabarbaro ghiacciato si mescolava all’aria calda, creando un’atmosfera incantata. “Sai,” disse Stefano, “ho iniziato a pensare che la vita è come un epitaffio: scritta con i profumi di ciò che amiamo.”
Maria lo guardò, i suoi occhi brillavano. “E tu, Stefano, sei la scrittura che ho sempre cercato.”
In quel momento, Stefano comprese che la sua ricerca non era solo per un profumo, ma per un’anima affine, per una compagna in un viaggio che si era rivelato molto più bello di quanto avesse mai immaginato. E così, mentre il profumo della vacanza continuava a danzare intorno a loro, Stefano e Maria si abbracciarono, pronti ad affrontare la vita insieme.
E da quel giorno, ogni mattina, sul bus affollato della città, non c’era più solo l’ossessione di un profumo da ritrovare, ma la certezza che l’amore, proprio come le epigrafi, poteva essere eterno, scritto nei cuori di chi sa ascoltare.
Nota: Questo racconto mi è stato ispirato dal profumo “La Vacanza”, realizzato nel 2024 dal profumiere Luca Maffei per il brand Maria Andreucci.
A cura di Marco Benazzi editorialista – Foto ImagoEconomica