Il famoso club di Roma, il Piper compie 60 anni

Il 17 febbraio 1965, un sogno che danzava tra le note del jazz e le melodie del rock si concretizzava nel cuore pulsante di Roma. L’avvocato Alberigo Crocetta, con la visione di un locale che potesse diventare un punto di riferimento per la cultura giovanile, aprì le porte del Piper Club.

Insieme ai soci Giancarlo Bornigia, commerciante di automobili, e Alessandro Diotallevi, importatore di carni, l’idea era quella di creare un luogo dove la musica potesse liberarsi dalle convenzioni, dove i giovani potessero riunirsi per respirare l’aria di una nuova era, quella del boom economico.
Il Piper Club non era solo un locale; era un manifesto di libertà in un’epoca di cambiamenti tumultuosi. Gli anni Sessanta, costellati da rivendicazioni sociali e culturali, trovarono nel Piper un palcoscenico per le nuove generazioni. Qui, tra le luci soffuse e il profumo del tabacco, si esibivano artisti che avrebbero segnato la storia della musica italiana e internazionale. Da Mina a Battisti, da Celentano a Dalla, il Piper divenne un crocevia di talenti, un laboratorio di creatività dove le note si mescolavano con le idee di un’epoca che cercava di affermare la propria identità.

Nel cuore del club, l’atmosfera era vibrante. I giovani affollavano il locale, vestiti con abiti eccentrici, capelli lunghi e sorrisi che narravano di sogni e rivoluzioni. Le serate si accendevano con concerti che sfidavano le convenzioni, mentre le pareti, impregnate di storie e risate, assorbivano l’energia di un pubblico in cerca di un rifugio, di un luogo dove poter essere sé stessi senza maschere.

Ma il Piper non fu solo un palcoscenico per la musica. Divenne un simbolo di una generazione che si stava affermando, un’epoca che coniugava il desiderio di libertà con la necessità di esprimere la propria individualità. Gli artisti che vi si esibivano non erano solo cantanti; erano portavoce di un messaggio, espressioni di una gioventù che si ribellava contro un mondo in bianco e nero, cercando colori e sfumature nuove.

Negli anni, il Piper Club si è evoluto, mantenendo intatta la sua essenza. Ha affrontato le sfide del tempo, adattandosi ai cambiamenti musicali e sociali, ma restando sempre fedele alla sua missione: celebrare la musica e la cultura. Oggi, a sessant’anni dalla sua apertura, il Piper è un’icona, un monumento vivente che racconta la storia di un’Italia che ha saputo reinventarsi.

Le celebrazioni per questo traguardo non possono che essere un tributo a tutto ciò che il Piper ha rappresentato. Concerti, eventi speciali e incontri con artisti che hanno calcato il suo palco rievocano memorie di un passato che è ancora vibrante nel presente. Non è solo una ricorrenza, ma un’occasione per riflettere su come la musica continui a plasmare le nostre vite, unendo generazioni diverse in un abbraccio sonoro che trascende il tempo.

Il Piper Club è un luogo magico, un angolo di Roma dove i sogni si intrecciano con la realtà, dove la musica diventa un linguaggio universale capace di unire, emozionare e trasformare. A sessant’anni dalla sua nascita, il Piper non è solo un locale; è un pezzo di storia, un faro di creatività e innovazione, un invito a continuare a sognare e a ballare, perché la musica non ha età, e il Piper Club è e resterà per sempre un simbolo di libertà e passione.

A cura di Marco Benazzi – Foto Imagoeconomica

Editorialista Marco Benazzi

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