Da Rolando Rivi a Sergio Ramelli, ma non vogliono ammetterlo per ordine di Pagliaruolo.
E’ il caso di dire che ci sono partigiani e partigiani.
Quelli di ieri come: Sandro Pertini, nel 1975, allora Presidente della Camera, mandò un messaggio di condoglianze alla famiglia di Segio Ramelli che fu ucciso brutalmente a sprangate dagli estremisti rossi.
Quelli di oggi, un tale Gianfranco Pagliaruolo, Presidente dell’Anpi ha protestato per il francobollo postale che l’Onorevole Urso farà realizzare, il 29 aprile 2025, per il cinquantesimo anniversario della morte di Sergio Ramelli. Il Presidente Pagliaruolo si spinge su una serie di inesattezze sfiorando la brutta figura queste le sue dichiarazioni: “per le stragi del 1974 di Brescia e del treno Italicus non è stato fatto alcun francobollo, ed anche la strage di Bologna sarebbe stata dimenticata”. Non è vero ciò che va dicendo Pagliaruolo, per le due stragi del 1974 sono stati emessi due francobolli commemorativi e per la strage di Bologna è stato fatto un francobollo commemorativo nel 2020.
Ma, il Presidente Pagliaruolo continua con un’ altra dichiarazione:” Qui non è in discussione la gravita dell’assassinio efferato di Ramelli. E’ in discussione la strumentalizzazione di quella morte, un tentativo di ridisegnare, a suo dire, gli anni settanta in un modo che non corrisponde alla realtà. Non ha senso fare un francobollo su Sergio Ramelli, su cui è stato istituito una sorta di culto neofascista, in mancanza di iniziative di “memoria postale” rispetto ad altri eventi gravissimi che sono avvenuti in quella fase storica”.
Messaggio chiaro: l’Anpi il francobollo su Ramelli non lo vuole! Ma, chi ha letto la storia, di quegli anni e di quel tragico assassinio, sa che gli estremisti rossi ammazzavano i loro avversari con le sprangate in testa!
E ciò, i partigiani dell’ultima ora, non vogliono ammetterlo!
Ma non voglio essere cattiva, e spero che intenda benedirli tutti quanti quel seminarista Rolando Rivi che fu ucciso e straziato dai partigiani all’età di 14 anni.
A cura di Francesca Brugnettini editorialista – Foto ImagoEconomica
