Prendo lo spunto da un articolo de “Il Giornale” di Giorgio Feltri, di cui ne propongo una sintesi per mettere in luce la solita “commedia di falsità” che ci viene narrata dalla sinistra e dai suoi adepti, per fomentare odio e disprezzo nel Popolo sovrano.
Feltri in una ipotetica risposta ad una lettera di un lettore, in merito ai dazi sul vino risponde: “Non intendo fare l’avvocato del diavolo, ma quella del Presidente americano è stata sì una minaccia, però è stata fatta in risposta ai dazi (50%) che Bruxelles ha imposto sul whisky prodotto negli Stati Uniti. Trump, che non le manda a dire e reagisce immediatamente in difesa del suo Paese e del popolo che lo ha eletto, ha scritto sul suo social network, Truth, che «se la tariffa sul whisky non verrà rimossa immediatamente, gli Usa introdurranno a breve una tariffa del 200% su tutti i vini, Champagne e prodotti alcolici provenienti dai Paesi dell’Unione Europea“.
Pertanto tutte le “fesserie” dette in questi giorni sono solo create per supportare un problema che non esiste se non nella morbosa mente di CHI specula su tali fatti: trattasi di una “minaccia” fatta in opposizione di qualcosa invece fatto dalla UE nei confronti degli USA e tra l’altro per tutelare un alcolico principalmente prodotto del Regno Unito e non in uno dei 27 Stati membri della UE!
Forse dobbiamo preparaci ad un nuovo scandalo? “Whiskygate”?
In effetti dopo tale “minaccia americana” la Commissione UE sembra aver avuto un ripensamento dichiarandosi disponibile a rivedere tale “dazio”!
Certo è che tali “provvedimenti” stanno creando un problema non certamente marginale, forse anche peggiore di quello che potremmo ipotizzare: trattasi di una guerra commerciale molto più distruttiva di un’invasione o di una guerra combattuta con le armi!
Vogliamo ricordare che la prima a condannare il “VINO” è stata proprio la UE con le sue affermazioni che tale “bevanda degli dei” fa male, porta alla morte e altre frasi dettate non tanto dalla stupidità di CHI le ha proposte ma dagli interessi che una “politica distruttiva” in tal senso avvantaggerebbe la commercializzazione di altri prodotti, come vini sintetici, con sommo gaudio delle Multinazionali interessate e relativo ritorno economico, birra ecc. ecc.
Questo dovrebbe farci riflettere in che mani siamo e sul fatto che è solo un’illusione pensare di essere tutelati dalla UE. Dovremmo rivedere il tutto e certe scelte non lasciate nelle mani dell’opportunismo di “pochi” che giocano con la nostra vita e IMPORRE dei referendum in tutti 27 Stati per decidere il da farsi. Questa potrebbe rappresentare una vera soluzione “democratica”. Cerchiamo inoltre di tenere a bada le “ingerenze” del Regno Unito, che, sebbene geograficamente faccia parte dell’Europa, non è più uno Stato membro e, salvo debiti ancora da pagare alla UE, non ha diritto alcuno di intromettersi in tali fatti che non lo riguardano.
A cura di Pier Luigi Cignoli editorialista – Foto Imagoecoeconomica