Le guerre impazzano su quasi tutto il pianeta. Il tempo Merlino dice che è sempre più malato, nel 2034 si prevede che “arrostiremo” tutti come polli allo spiedo. Il rublo affonda, le borse sono in caduta libera come certe società di calcio in serie A, indebitate fino al collo, ma resistono perché possono pagare fra 30 anni, mentre il popolo risica il barile per arrivare a fine mese, compreso i pensionati che fino un decennio fa erano i primi sostenitori di figli e nipoti, persino per donare l’abbonamento per andare allo stadio.

Dal barbiere si parla di tutto compreso della Rosina di 80 anni che è scappata di casa dopo 60 anni di matrimonio con un giovane 75enne. Il Comune chiede ai cittadini per fare cassa se sono interessati ai loculi del cimitero nuovo. Magari dice una maestra delle elementari che si arrivi prima degli altri ti fanno anche lo sconto.
Il Covid ha dato più lavoro agli psicologi come se prima la “pazzia” fosse un male mai esistito. Ci sono le elezioni. Tutti vogliono vincere e governare. Ma non vincerà nessuno, decide l’Europa e tutto fila  liscio come se fosse un ballo da balera.

L’unica consolazione di questi tempi mi ricordano i tifosi attempiati, mentre si fanno fare la barba, stringendo i muscoli delle gambe, il ritorno in serie B del Cesena e la volontà di vincere anche la SUPERCOPPA della serie C, in quel campionato acerbo come le muglieghe di Giovannino che abita a San Martino in Fiume.

Il calcio, il più diffuso rito laico moderno dunque rivedrà la squadra bianconera in una categoria decorosa, ma attenzione al corredo di insana follia: agli sprechi milionari per giocatori in gran parte bolsi.

Mio babbo mi diceva sempre che era inutile investire se poi non c’è produttività nei campi agricoli e anche in quelli sportivi. Meglio una buona covata di giovani che danno molti incentivi.

Prepariamoci a tutto, ma sono sereno, perché sono convinto che la squadra farà un altro buon campionato e se la fortuna non ci volta del tutto le spalle, vivremo giornata dopo giornata partite emozionanti. L’importante come dice Otello è non mollare mai, che poi per me è la prima regola per giocare a calcio.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Redazione

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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