Il fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi
Antepongo una breve sintesi sull’ex Presidente Oscar Luigi Scalfaro
Oscar Luigi Scàlfaro nacque a Novara il 9 settembre 1918 e morì a Roma il 29 gennaio 2012. E’ stato è stato un politico e un magistrato, il 9º Presidente ella Repubblica italiana dal 1992 al 1999. Fu eletto deputato ininterrottamente dal 1946 al 1992, quando, durante la sua presidenza della Camera dei Deputati venne eletto Presidente della Repubblica.  In precedenza era stato Ministro dell’Interno nei governi Craxi I, Craxi II e Fanfani VI oltre che Ministro dell’Istruzione nel Governo Andreotti II. Come Capo dello Stato ha conferito l’incarico a sei Presidenti del Consiglio dei Ministri: Giuliano Amato (1992-1993), Carlo Azeglio Ciampi (1993-1994), Silvio Belusconi (1994-1995), Lamberto Dini (1995-1996), Romano Prodi (1996-1998) e Massimo D’Alema (1998-2000). Inoltre, ha nominato quattro giudici costituzionali: Gustavo Zagrebelsky (1995), Fernanda Contri, Guido Neppi Modona e Piero Alberto Capotosi, (1996). Durante la sua presidenza si svolse l’inchiesta “Mani pulite” e vi fu l’ingresso in politica di Silvio Berlusconi. Ricordiamo una sua frase storica: “La Costituzione è di una chiarezza assoluta: se in Parlamento c’è una maggioranza e questa maggioranza indica il nome di un premier, il Capo dello Stato non può che prenderne atto”. In epoca recente venne accusato di aver mentito alla procura di Palermo il 15 dicembre 2010, circa la trattativa Stato-Mafia, così come sostenuto anche dal PM antimafia Nino Di Matteo.
Veniamo ad oggi.
Data l’importanza politica di tale notizia, riporto esattamente quanto scritto da “SKY-TG4”, in merito alla dichiarazione spontanea su cui è “difficile” avere dubbi, fatta dal Cardinale Ruini su quanto richiestogli dall’allora Presidente Scalfaro.
Subito dopo l’estate del 1994, in occasione di un pranzo al Quirinale, l’allora capo dello Stato invitò il cardinale ad “aiutarlo a far cadere” il primo governo di centrodestra guidato da Berlusconi. La rivelazione arriva dallo stesso ex presidente della Cei in un’intervista al Corriere. “La nostra decisione di opporci a quella che ci appariva come una manovra fu unanime“, ha raccontato: “Subito dopo l’estate del 1994, in occasione di un pranzo al Quirinale, l’allora presidente Luigi Scalfaro invitò il cardinale Camillo Ruini ad “aiutarlo a far cadere” il primo governo di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi”. La rivelazione arriva dallo stesso presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana, dal 7 marzo 1991 al 7 marzo 2007, confermando la circostanza in una intervista che ha pubblicato il Corriere della Sera firmata da Francesco Verderami. “La nostra decisione di opporci a quella che ci appariva come una manovra, al di là della indubbia buona fede di Scalfaro, fu unanime. E pensare che Scalfaro era stato per me un grande amico“, è la rivelazione di Ruini. Il porporato, 93 anni compiuti lo scorso febbraio, è stato uno degli uomini più potenti della Chiesa: da segretario generale prima e presidente dopo, ha governato per anni la Conferenza episcopale italiana; per un periodo ha ricoperto contemporaneamente il ruolo di Vicario del Papa a Roma. Non consideravamo Berlusconi un pericolo per la Repubblica.Rammento quando De Mita nel 1987 gli aveva offerto di diventare presidente del Consiglio, in opposizione a Craxi e con la benevolenza del Pci. Scalfaro allora era venuto da me e mi aveva detto che avrebbe rifiutato. ‘Fa bene’, avevo risposto. E infatti a palazzo Chigi sarebbe poi andato Amintore Fanfani”, racconta ancora Ruini al Corriere. “Per questo – prosegue il cardinale – rimasi colpito dal modo in cui aveva cambiato posizione, così nettamente. Penso che Berlusconi abbia mostrato i suoi pregi e i suoi limiti, come tutti gli altri politici, ma che non abbia avuto in alcun modo fini eversivi. I pericoli per la Repubblica semmai erano altri”, commenta ancora il cardinale, che nella lunga intervista ha raccontato gli ultimi decenni della storia dei rapporti tra Chiesa italiana e politica, dal rapporto con la Dc al crollo della Prima Repubblica, quindi l’avvento di Silvio Berlusconi che “non consideravamo un pericolo per la Repubblica”.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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