Nel corso degli ultimi due anni, si sono trasferiti dall’Italia ed hanno chiesto la residenza a San Marino all’incirca 200 pensionati danarosi. Diversi pensionati Italiani provengono direttamente dal l Portogallo, dove avevano approfittato, fino alla scorso anno, di un fisco più basso rispetto a quello Italiano.
Nel Consiglio Grande Generale della Repubblica di San Marino, del mese di Ottobre, (il primo consiglio che si è tenuto dopo l’insediamento del nuovo Governo) le domande presentate, dai pensionati italiani, erano più di 100. Nel 2023 le residenze presentate e deliberate sono state una settantina.
Come si spiega, dunque, l’attrazione dei pensionati Italiani per San Marino?
A spiegarla è il Segretario di Stato alle Finanze, Marco Gatti, che la scorsa primavera, durante la presentazione dei piani del governo, aveva puntualizzato che la Repubblica attrae pensionati perché a suo dire “San Marino è un posto tranquillo, sicuro, con un buon clima, buon cibo, e la Romagna è alle porte”.
Ma, a parte le bellezze e prelibatezze di San Marino che sono riconosciute ed apprezzate nel mondo, spieghiamo bene quali sono i vantaggi che portano i pensionati italiani a trasferirsi a San Marino.
Fino a qualche giorno fa, il requisito principale che dava diritto alla “residenza” era il reddito lordo, che non poteva essere inferiore ai 50.000 euro all’anno e bisognava dimostrare un patrimonio immobiliare non inferiore ai 300.000 euro. L’imposta da versare agli uffici tributari di San Marino era fissata al 6%, quella che il pensionato italiano, invece, versa in Italia è pari al 30%. Quindi, un’aliquota del 24% in meno, in termini di imposizione fiscale, da pagare all’INPS … non è poco!
Con il decreto n. 177, dei Capitani Reggenti, del 21 novembre, il tetto del reddito è stato alzato a 120.000 euro ed il patrimonio immobiliare, dimostrabile, non deve essere inferiore a 500.000 euro. In sostanza San Marino vuole che i pensionati italiani siano proprio ricchi! Per quanto si riferisce alle imposte,sono state stabilite al 6% per i primi dieci anni, ma sono previste delle agevolazioni al 3% per i redditi ancora più alti.
A protestare in Repubblica è il segretario generale della Csdl (Confederazione Sammarinese del Lavoro), Enzo Merlini, che dice: “il nostro paese è salito di nuovo agli onori delle cronache della stampa italiana, nuovamente viene dipinto come paradiso fiscale, secondo il segretario Merlini, si poteva mettere la parola fine a questa situazione, mentre invece è prevalsa l’idea di limitarsi ad innalzare i requisiti, confidando che l’enorme numero di richieste di residenze e fiscalità agevolata si riduca”.
La richiesta di residenza da parte dei pensionati, sicuramente, subirà una riduzione, altrettanto non avviene per il costo degli affitti e quello degli immobili che sono aumentati in maniera esagerata, negli ultimi anni. E, ciò, ha provocato difficoltà per i giovani sammarinesi che cerchino di acquistare casa.
Ma, qui giunta, penso che sia giusto riservare ai lettori una prossima intervista con il Segretario del più importante Sindacato del Lavoro di San Marino.
A cura di Francesca Brugnettini editorialista – Foto ImagoEconomica