“I veri arabi farebbero una rivoluzione finché l’Italia non si arrende“.
Ho ripreso l’articolo di W. Zanellato, pubblicato stamane da “Il Giornale” per evidenziare uno scottante problema che ci coinvolge e non poco, dato tra l’altro il vergognoso comportamento degli “uomini (per così dire) mussulmani” nei confronti delle nostre donne con atti, gesti e parole raccapriccianti e, se non fosse per una sinistra buonista, dovrebbero subire pesanti condanne o essere estradati.
La minaccia, in testa allo scritto, è stata “pronunciata” nella trasmissione Dritto e Rovescio su Rete4 (Rete4), condotta da Paolo Del Debbio, dove era stata invitata una famiglia mussulmana per commentare la proposta di legge della Lega e le relative pene severe contro CHI obbliga le donne mussulmane ad indossare il velo.
Del Debbio ha cercato di “punzecchiare” i suoi ospiti per avere un “parere ” reale e diretto su tale proposta di legge, supportato da una “inviata” che pone domande all’esterno dello studio.
Nell’inchiesta in corso la prima risposta del giovane intervistato è stata: “Il velo è una scelta, come la religione, come mangiare, come i vestiti”. Incalzato da una seconda domanda: “Ma se lo vietassero in Italia?” ha replicato: “Succederebbe un bordello, un casino pazzesco“. Viene spinto a rispondere ad un’altra domanda: “Una rivoluzione?”. La risposta è decisa: “Noi lo accetteremmo ma torneremmo nei nostri Paesi. I musulmani, quelli estremisti, farebbero rivoluzioni su rivoluzioni fino a quando l’Italia non si arrende, fino a quando poi l’Italia fa come in Francia”.
Si ritorna in studio e la famiglia musulmana ospite afferma: “Se mai la legge dovesse passare, l’Italia sarà costretta a difendersi da una rivolta sociale aizzata dalla parte più estremista degli arabi residenti nel nostro Paese“.
Ovviamente e come previsto tutto si è riversato sui social!
Leggiamo insieme quanto rilevato, nell’immediatezza: “L’intervistato non ha capito che noi non siamo la Francia” – “L’Italia non si arrende rassegnatevi“.
Vedremo gli sviluppi ma certamente se tornassero a casa loro sarebbe la migliore delle situazioni.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica