A Russia Today TV, uno dei capi di Hamas, Ali Baraka, sembra abbia affermato che ci sono voluti ben due anni per organizzare il feroce attacco di Hamas allo Stato di Israele nella più totale segretezza e che il “d-day” era a conoscenza di pochissimi ai vertici del gruppo islamico. Inoltre sembra che abbia sottolineato che i Paesi alleati sono stati informati solo dopo l’inizio delle azioni militari.
Ali Baraka, ha inoltre dichiarato: “Negli ultimi due anni Hamas ha adottato un approccio razionale in quanto non è stato coinvolto in alcuna guerra e non si è unito alla Jihad islamica nelle sue recenti battaglie e tutto ciò è stato parte della strategia di Hamas nella preparazione di questo attacco.”
In tal senso si potrebbe pensare che Baraka, abbia puntato sulla “disinformazione”, facendo credere che Hamas, fosse preso dalle responsabilità di governo e che avesse “dimenticato” temporaneamente l’abituale resistenza. Il tutto celato anche agli “amici” di Hamas, residenti all’estero e alle fazioni palestinesi. Non a caso gli Hezbollah libanesi, l’Iran, la Turchia e la Russia, tutti sono stati informati a invasione iniziata.
Baraka, chiude il suo intervento sottolineando: “Solo dopo una mezzora tutte le fazioni della resistenza palestinese sono state contattate come pure i nostri alleati Hezbollah e in Iran, sono stati avvertiti i turchi. Tre ore dopo, alle 9 si è tenuto un meeting con loro e abbiamo aggiornato chiunque ci abbia contattato. Anche i russi hanno mandato un messaggio e sono stati aggiornati sulla situazione e sugli obiettivi della guerra.”
Resta sempre la grande incognita: ma il Mossad, le Intelligence, i Servizi segreti, gli 007, le Spie, i sofisticati satelliti erano tutti “dormienti”?
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica