Dopo una lunga giornata di trattative, l’Ecowas ha dato il via libera ad un’operazione militare in Niger “il prima possibile”.
Lo ha dichiarato ieri in serata il presidente della Costa d’Avorio Alassane Ouattara, al termine del summit straordinario di Abuja convocato sulla crisi nel Paese governato dai golpisti.
“I capi di stato maggiore faranno altre riunioni per finalizzare le cose ma hanno l’accordo della conferenza dei capi di Stato affinché l’operazione inizi il prima possibile”, ha detto Ouattara. Il via libera, come detto, è arrivato al termine di una lunga giornata che si era aperta con il regime militare del Niger – che è salito al potere dopo il colpo di Stato ai danni del filo-occidentale presidente Mohamed Bazoum – che aveva formato un nuovo governo. A dare la notizia era stato il generale Abdourahamane Tiani, nuovo uomo forte del Paese, che alla televisione nazionale ha letto il decreto che istituisce il governo.
Scaduto l’ultimatum di sette giorni ai golpisti, i leader della comunità degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) si sono riuniti oggi ad Abuja, in Nigeria, e hanno ribadito di sostenere fermamente la diplomazia per porre fine alla crisi. Le possibilità di una risoluzione pacifica della crisi sembrano ora appese a un filo, con l’Ecowas che aveva già ordinato la mobilitazione delle sue forze armate per il ripristino dell’ordine costituzionale in Niger. Tali forze restano a ogni modo in “attesa”, hanno deciso i leader dell’organismo nella riunione di Abuja. Chiarendo che restano sul tavolo tutte le opzioni per una “risoluzione pacifica” della crisi. Il regime militare instauratosi a seguito del golpe ha però detto a un alto diplomatico statunitense che ucciderà il presidente deposto Mohamed Bazoum se i Paesi vicini tenteranno qualsiasi intervento militare per ripristinare il suo governo.
A cura di Stefano Severini – Foto ImagoEconomica