L’Università di Lipsia ha redatto e pubblicato uno studio “Uniti nel risentimento” sulla situazione economico-finanziaria-politica della Germania considerando il periodo dal 2022 ad oggi.
Le conclusioni in sintesi sono più che preoccupanti:
“Non è mai stato così basso il consenso per il funzionamento della democrazia nè è mai stato così alto il livello di intolleranza per gli stranieri negli ultimi decenni: solo il 46% (nel 2022 era il 57%) dei cittadini dell’Ovest e appena il 30% di quelli dell’Est si dicono soddisfatti dell’andamento democratico del Paese. L’indice di gradimento della democrazia costituzionale oggi è il più basso mai registrato. Si valuta che solo
il 42% dei cittadini trova riscontro tra le proprie idee di democrazia e quella “praticata” del Governo, tanto che si afferma che la consapevolezza del rischio di una crisi di legittimità istituzionale, dopo Weimar, è ben presente“.
Nello studio emerge anche la delegittimazione della democrazia con l’aumento della xenofobia, passata dal 12,6% al 19,3%. Non a caso viene sottolineato: “La repubblica federale è eccessivamente e pericolosamente influenzata dagli stranieri che vengono qui solo per sfruttare il nostro Stato sociale“.
Inoltre Ii 60% degli elettori dell’estrema destra di “Alternative für Deutschland (Afd)” sostengono una visione del mondo xenofoba, condivisi dal 26% dei sostenitori dei “Rosso-Bruni” di Sarah Wagneknecht, dal 20% dei conservatori “Cdu-Csu”, “Spd” e “Fdp”, dal 12% dei votanti “Linke” e dal 3% dell’Elettorato verde.
Oliver Decker, coordinatore dello studio, afferma: “Il dato sulla xenofobia – al 31,5% a Est e al 19,3% a Ovest – è cresciuto più nella parte occidentale che in quella orientale. Diversi fattori hanno contribuito a questa crescita, per esempio sono aumentate le legittimazioni politiche di slogan xenofobi“.
Ricordiamo inoltre che “Afd”, nella sua campagna elettorale nei Länder orientali regalava palloncini colorati a forma di aereo, finalizzati ad incitare la “Remigrazione” di massa di stranieri non assimilati.
Non dimentichiamo inoltre che anche il leader dell’Unione e il probabile prossimo Cancelliere Friedrich Merz un anno fa dichiarava: “I rifugiati ottenevano posti dal dentista senza aspettare, mentre i cittadini tedeschi erano costretti a liste d’attesa di anni“.
Facendo un breve cenno sulla migrazione, finita l’era Merkel, tutto si è capovolto e si è spostato su forme violente tanto che la compostezza del “dibattito pubblico tedesco” è ormai un ricordo di un recente passato storico!
Per la cronaca ricordiamo che lo scorso mercoledì, al Bundestag, il Capo dell’opposizione Merz ha ridicolizzato la proposta di Scholz, che proponeva all’Unione di collaborare per l’approvazione di alcune leggi prima delle prossime elezioni di febbraio 2025, con la frase: “Lei è fuori dal mondo non si aspetterà che giochiamo in riserva“, sostenuto e affiancato da Söder della Csu che affermava: “Scholz è l’uomo più unicool della Germania“.
La campagna elettorale è iniziata e sarà una battaglia senza limiti e compromessi, la posta in gioco è troppo alta per non tentare qualsiasi strada e con molta probabilità il cambiamento sarà inevitabile!

A cura di Pierluigi Cignoli – Foto ImagoEconomica