Raffaele Fitto è un politico italiano, dal 22 ottobre 2022 Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR del Governo Meloni e dal 10 novembre 2022 anche con delega al Sud Italia. Precedentemente è stato Presidente della Regione Puglia dal 19 maggio 2000 al 27 aprile 2005 e Ministro per gli affari regionali dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011 nel Governo Berlusconi IV.
Mentre la sinistra e il PD della Schlein, continuano le loro “boutade” antifasciste e pretestuose e inneggiano alla vittoria nelle recenti votazioni relative al “ballottaggio”, una vittoria che, rapportata al calcio potremmo paragonare al risultato di un campionato amatoriale e/o di oratorio, il Governo Meloni opera per il bene del Paese e ottiene un altro risultato positivo, vincente, parametrizzabile alla vittoria negli Europei in corso.
Parliamo dell’esonero contributivo pari al 30%, a favore delle imprese del Mezzogiorno, meglio nota come “decontribuzione Sud” che, come dai dati forniti dalla stessa INPS, nel 2022 ha agevolato 3,1 milioni di contratti – sia nuovi che già esistenti – di cui i due terzi a tempo indeterminato, di cui era ormai prossima la chiusura al 30 giugno p.v.
Oggi, Raffele Fitto, il Ministro per gli Affari Ue, il Sud, la Coesione e il Pnrr, al termine del meeting con la Vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, di questa mattina a Bruxelles, ha ufficialmente dichiarato: “E’ arrivato il via libera europeo alla proroga fino al 31 dicembre del contributo a favore delle Imprese del mezzogiorno“. Ha poi aggiunto: “Ora l’obiettivo è quello di trasformare la misura, d’intesa con la Commissione europea, in uno strumento più a lungo termine e più orientato verso gli investimenti“.
Per la cronaca ricordiamo che tale misura rientra nel “temporary framework“, lo strumento sugli aiuti di Stato messo in opera dalla Commissione Europea per far fronte prima alla pandemia e poi a fronte della guerra in Ucraina ma con una scadenza prefissata al 30-06-2024. Tale misura era stata prima finanziata con i “fondi europei “del React-Eu e successivamente con i fondi nazionali di sviluppo e coesione. La sua durata era stata prevista fino al 2029 e prevedeva: 30% di sgravio nel 2024/2025 – 20% per gli anni 2026 e 2027 – 10% nell’ultimo biennio 2028-2029, con una spesa prevista di circa 3,3 miliardi all’anno.
La nuova proposta modifica sostanzialmente la posizione che lo stesso Fitto aveva portato al “question time parlamentare” di metà maggio scorso quando parlava di governo al lavoro per una misura analoga ma che non disperdesse in mille rivoli le risorse per il Sud e, temendo una mancata proroga aveva sottolineato: “Il governo è al lavoro per rendere possibili misure analoghe e soprattutto per far sì che le risorse per il Sud non siano polverizzate ma vadano su scelte più precise“. Nell’occasione ricordò come la stessa Decontribuzione Sud non fu mai resa strutturale, nemmeno dal governo Conte.
Fitto, alluce del nuovo risultato, ha precisato: “Alla luce del venir meno del temporary framework, la misura dedicata alle imprese del sud dovrà essere modificata e resa più mirata facendo leva su una o più diverse basi giuridiche, riferendo di aver al tempo stesso ringraziato Vestager per aver accolto, nel rispetto della normativa europea, la richiesta del Governo italiano di una modifica della misura e di un’ultima proroga per ulteriori sei mesi del periodo a cui si applica la decontribuzione nella consapevolezza che si tratta in questa fase di una misura molto importante per l’economia e l’occupazione del nostro Mezzogiorno“.
Ha concluso affermando: “Un risultato importante, frutto di un grande impegno del Governo e giunto al termine di un proficuo ed approfondito dialogo con la Commissione europea“.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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