Se prendi gol dopo venti secondi con l’Albania, ti fai surclassare dalla Spagna (candidata numero uno a vincere questo campionato europeo) e prendi dopo solo trenta secondi il secondo gol della Svizzera, allora è giusto che l’Italia sia uscita dalla competizione di questi europei che comunque non hanno entusiasmato.

Luciano Spalletti contro gli elvetici le prova tutte, ma la Nazionale azzurra non riesce a produrre un solo pallone pericoloso per raddrizzare l’incontro. Fraseggi lenti con una difesa troppo spesso messa sotto e in avanti non si vede nessuno in grado di fare almeno un clic. Non bastano i due pali per dolerti di una partita sottotono, la più brutta fino al punto che prima finiva l’agonia e meglio era.

Ci sarà molto da riflettere, da cambiare praticamente tutto per le qualificazioni che porta o al Mondiale tra due anni. L’Italia vista in questa competizione non può ripetere prestazioni disarmanti, sia sotto l’attitudine mentale che tattica con una manovra di impostazione da lumaca.

Il c.t di Coverciano esce con le ossa rotte, ora occorrerà capire se arriveranno le sue dimissioni o se la Federazione gli darà ancora una chance. Di buono da raccogliere non c’è nulla, va tutto rifondato per non fare davanti al mondo altre figure oltre l’inimmaginabile della negatività. Occorre un origine zero perché questo è il voto che si merita l’Italia dopo la spallata della Svizzera che non è certo il Brasile, l’Argentina, la Spagna, la Francia o la Germania. Non c’è Santo che prega.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Getty Images 

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

1 commento

  1. Che cosa succede alla nostra nazionale di calcio, l’Italia è da anni che non riesce ad avere un bel gioco come di solito nel calcio si vede. La svogliatezza di giocatori che sono campioni si dissolve in un fallimento assoluto. Giocatori che hanno contratti migliardari e che quando sono in campo non sono come dovrebbero essere.
    Sono d’accordo che in qualsiasi sport vi sia un momento di come si vuol dire di stanca.
    O si può sempre vincere, ma bisogna accettare la realtà. La crisi del calcio può essere dovuta a tanti fattori, gli appassionati parlano di un situazione generale che si evince anche per i gicatori stranieri che vengono presi dai club italiani. Poi si parla dei vivai italiani e cioè quelli delle squadre italiane che hanno i giocatori giovani, i cosidetti under 21. Ma io mi chiedo: “Ma il calcio italiano in che direzione va?”.

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