Quello che ho scritto è il mio pensiero e non ha legami a nessuna istituzione o partito o congrega politica o pseudo politica ma legato esclusivamente all’Artico 21 della Costituzione che recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure“.
Da oltre vent’anni vivo in Romagna e dal 2010 nella città di Rimini ed essendo da sempre “interessato” alla politica e a quello che “dovrebbe” rappresentare sono rimasto sconvolto e amareggiato dal risultato delle elezioni regionali. Non tanto per le persone scelte nel ruolo di “Presidente della Giunta Regionale” (non governatore art. 121 della Costituzione, come sviolinano certi giornalisti di parte) che sicuramente hanno un curriculum vitae degno del ruolo e la giusta cultura per svolgere tale incarico ma per come la sinistra, pur di mantenere il totalitarismo rosso nella Regione che ritiene la sua fortezza, il baluardo della cultura (quale?), la roccaforte dell’intellighenzia (quale?) pur di avere “le tanto ambite e ricche poltrone” si è presentata nel suo assetto più incasinato che si potesse immaginare: il tanto amato “campo largo” della Segretaria del PD, Elly Schlein, formato da un’accozzaglia di ideologie contrastanti tra di loro e da “leader” che si sviliscono in ogni occasione e in ogni incontro. Già oggi, ad un giorno dalla chiusura dei seggi e alla nomina del Candidato della sinistra, sono iniziati gli screzi interni e le lotte intestinali!
Eppure gli “elettori” nonostante i disagi, le alluvioni, i terremoti, la mala sanità, l’assenza di case popolari, completamente dimenticate – era più importante fare le rotonde – ricostruire il teatro ecc. ecc. – la sicurezza (Rimini dopo Milano eccelle per la delinquenza e gli stupri) hanno mantenuto fede al loro principio “vecchio” di non cambiare e poi, mai e poi mani un voto alla destra, ai fascisti. Basta ricordare la “frase” pronunciata sabato l’altro dal Sindaco di Bologna: 300 camice nere mandate dal Governo hanno invaso la città, figuriamoci se fossero state 3.000! Ma in fondo si diletta in queste affermazioni “infantili” in quanto ha la totale certezza che il “fascismo” non c’è più!
Ora dobbiamo solo sperare che il Governo di centro-destra valuti attentamente il da farsi in merito alla Regione sinistroide “Emilia-Romagna” e si comporti come gli Europarlamentari e non consenta a nessun “adepto” della sinistra di avere il potere sulla gestione di qualsivoglia fondo destinato a tale Regione, con le stesse motivazioni citate da +Europa e Compagni contro il Ministro Raffaele Fitto.
Inoltre emerge un problema: chi ha votato per la sinistra, causa di molte mancanze perpetrate in 40 anni di potere a cui ora se ne aggiungono altri 5 come potranno mai “lamentarsi” di eventuali altri drammi o accusare il Governo in carica? Tutti non possono aver dimenticato che durante la Gestione Bonaccini con la Schlein sua vice, vennero restituiti, su richiesta della Procura ben 57.000.000 dei fondi del Pnrr, non spesi per fare le “vasche di contenimento e il drenaggio di fiumi e canali”, e tale “non fatto” ha causato un mare di danni e parecchi morti. Verrebbe perfino da pensare che potrebbe essere anche un “progetto” ben studiato. 57 milioni nella “spesa pubblica” non sono una cifra importante ma …. ma 1 e/o 2 miliardi di Euro per ristrutturare le zone alluvionate sono ben più importanti e interessanti da pilotare! Solo che purtroppo per CHI magari ci ha pensato è cambiato il Governo e i fondi non sono stati assegnati nella gestione alla Regione ma un Super Commissario non politicizzato e questo ha creato non pochi problemi e se ne è parlato anche troppo o troppo poco.
Riprendo da “Open” le parole della Deputata di FdI, Rita Dalla Chiesa, che condivido pienamente: “Potevano essere fatte tante cose. A cominciare dagli argini. Dai tronchi degli alberi mai tolti che sono rimasti lì, dalla prima inondazione a fare da tappo all’acqua. L’Italia intera è stata vicina all’Emilia, senza colori politici. Ma ricaderci anche no! In questo periodo sono stata molto vicina all’Emilia-Romagna, una terra che ha vissuto momenti difficilissimi. Tante persone hanno perso tutto a causa dell’alluvione. È stata una sofferenza condivisa da tutti noi. Da esponente del centrodestra, speravo che questo dramma potesse essere anche un momento di riflessione, soprattutto per gli emiliani. L’Emilia-Romagna è sempre stata una terra “rossa”, ma se la sinistra, che ha governato per anni, ha portato a questa situazione, forse è arrivato il momento di interrogarsi. Sono stati gestiti tanti fondi pubblici, ma pochi sono stati realmente investiti per mettere in sicurezza il territorio e prevenire tragedie come questa! Non si può continuare a votare sulla base dell’abitudine o della tradizione, pensando: ho sempre votato a sinistra, quindi continuo così. Questa non è l’Emilia dei tempi di Berlinguer. In questa Regione non si riesce a vincere, ma non mi addolora il fatto che non abbiano votato centrodestra. Mi fa male pensare che non abbiano compreso che con il centrosinistra si rischia di arrivare a queste situazioni: famiglie con il fango davanti alle loro case, aziende distrutte. Lo dico con dolore, ma anche con affetto, perché la mia famiglia è di Parma, e sono profondamente legata a questa terra. Parlo con il cuore. Speravo che gli emiliani capissero che era il momento di cambiare”.
Per la cronaca e per rispetto riporto anche le parole della Segretaria del PD, Elly Schlein, dette nell’intervista a “Repubblica”: “Quella del Campo Largo in Emilia-Romagna e Umbria è una vittoria plurale e collettiva a cui hanno contribuito tutte le forze progressiste: ci indica la direzione per costruire l’alternativa alle destre. Mentre il Governo Meloni è uscito sconfitto per i tagli alla sanità, penso che sia stata innanzitutto una vittoria degli emiliano-romagnoli e degli umbri. Mai mi avete sentito caricare di valenze nazionali le elezioni regionali e non lo farò neanche ora. Anche se credo che il calo vistoso dei partiti di governo dovrebbe spingerli a interrogarsi sulle politiche sbagliate che stanno portando avanti: la sanità pubblica è diventata la prima preoccupazione dei cittadini a prescindere da ciò che votano. E non mi stupirei se una parte di quegli elettori che hanno votato per Stefania e Michele l’abbiano fatto proprio in virtù delle nostre battaglie a difesa degli ospedali e dei salari!” (dimenticando volutamente che i tagli alla sanità e la chiusura di molti ospedali sono stati fatti dalla sua sinistra e compagni e dimenticando di parlare delle nuove Cooperative che affittano a cifre da capogiro Medici e infermieri/e stranieri agli Ospedali con profitti vergognosi).
Aggiunge: “Il Pd è il perno della costruzione dell’alternativa alle destre. E ci consegna una grande responsabilità, che infatti abbiamo sempre esercitato all’insegna della massima unità. Noi continueremo a perseguirla. I risultati ci dicono che siamo sulla strada giusta: non abbiamo nessuna presunzione di autosufficienza. Quelle di oggi sono le vittorie di tutte le forze progressiste che hanno contribuito a costruire l’alternativa. C’è un Pd che ha rialzato la testa, ritrovato un’anima, un profilo chiaro e una connessione con la nostra gente che sa da che parte trovarci. La parte di chi interpreta la sinistra come uno strumento nelle mani dell’Italia che fa più fatica e lotta per migliorare le sue condizioni di vita!“.

a cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica